“#love is love” perché lo dice Obama.

di Giorgia Petrini

La questione delle nozze gay si complica sempre di più andando a ruota libera su tutta la linea e se l’America, come spesso accade, pensa di dare una spinta al resto del mondo ci sarà da mettersi le mani nei capelli per tentare di fermarli. Mi preoccupano molto di più i commenti che leggo in giro a queste notizie prese per “grandi atti di sana rivoluzione e di modernità” che non gli articoli che ne parlano. Del resto Repubblica oggi scrive che si tratta di una storica sentenza USA, dichiarando che il matrimonio non è solo tra uomo e donna, perchè la Corte Suprema abroga la legge federale riconoscendo anche a coniugi dello stesso sesso i benefici di cui godono mogli e mariti. E continua “Gioia su Twitter di Obama: “#love is love”. Matrimoni parificati a quelli etero in 12 Stati”.

E’ chiaro che si scherza col fuoco ed è altrettanto chiaro che a queste persone nessuno gli vuole male per la loro “condizione” o libera scelta che sia, ci mancherebbe, tanto meno pensa di dovergli negare dei diritti umani o civili, come invece in tanti cercano di accusare chi – nel frattempo – fa un cerchio stretto attorno alla difesa del matrimonio e della famiglia. I problemi qui sono di ben altra natura. Provo a mettere un focus sui più pericolosi.

Chi stabilisce cos’è un matrimonio e tra chi e chi?
Quello che è sicuro è che non spetta per niente alla Corte Suprema USA stabilire universalmente che il matrimonio non è solo tra uomo e donna. Se fosse vero questo sarebbe vero anche il contrario. Sarebbe vero tutto e il contrario di tutto: chi stabilisce allora che non sia anche tra un uomo e un animale (come è già successo) o tra un bambino e sua madre o in più di due o di tre? Secondo questa “storica sentenza”, vedo solo il preludio, in stato già avanzato, di uno storico casino. Possiamo tornare alla poligamia, al circo del sesso, ai matrimoni tra parenti: è tutto possibile, se questa è la “storica sentenza”.

Come si instaura una nuova regola comunitaria, una legge o una norma?
Quello che è sicuro è che non si fa abrogandone arbitrariamente un’altra, perché anche in questo caso è potenzialmente vero tutto e tutto il suo contrario. Cancello e riscrivo (a scelta di chi?) tutte le leggi che voglio ogni volta che voglio? In base a che? Al libero arbitrio? Ai 5 voti contro 4 che hanno deciso questa “storica sentenza” che riguarda ben 12 Stati di quello che vorremmo definire il Paese che detta le regole del mondo? Non scherziamo.

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Che c’azzecca il fatto di riconoscere a coniugi dello stesso sesso i benefici di cui godono mogli e mariti, con le nozze gay?
Quello che è sicuro è che non c’entra proprio nulla. I diritti umani o civili nulla hanno a che vedere con il matrimonio, con la procreazione (principale atto che determina il matrimonio)  o con il rendere tutto questo possibile. Mi verrebbe da chiedere se insieme ai benefici restano i malefici o se in questo caso sui problemi “di coppia” c’è uno sconto, non so, dato dai tappi per le orecchie in omaggio al posto delle fedi al dito. E’ chiaro che si tenta di aprire un varco alle adozioni.

Ma chi l’ha detto poi, come Twitta Obama vittorioso, che “#love is love”?
Se ha letto la pessima definizione data da Wikipedia della parola Amore capisco il disagio nel comprendere pienamente ciò di cui si sta facendo carico (un disastro antropologico). Se invece lo pensa davvero quando guarda sua moglie e i suoi figli negli occhi, fossi Michelle Obama starei in pensiero.

Come anche dimostrano i fiaschi di cotante sbandierate vittorie, che con altri occhi si vedono benissimo (vedi il primo salone del matrimonio gay a Parigi), c’è ben altro alle spalle di queste “storiche sentenze”. Purtroppo, sempre più spesso, si tratta soltanto di soldi, di voti, di interessi commerciali e di mercato (le perfette armi del male). E’ ciò che secondo me dovremmo stare attenti a guardare e ad osservare con grandissima attenzione, prima di definire i cristiani dei catto-oscurantisti come ho letto poco fa sullo stato Facebook di un giornalista di Repubblica, appunto. Quando tutto questo non interesserà più a nessuno, perché le battaglie “importanti” saranno altre, di tanto Amore resterà solo un mucchio di macerie da raccogliere… e i nostri poveri fratelli gay non ne saranno stati altro che un capro espiatorio come un altro. Allora si che ci sarà bisogno di tanto Amore, anche per loro.

9 pensieri riguardo ““#love is love” perché lo dice Obama.”

  1. Creonte caro, non meglio definito :-) per quanto mi riguarda avrò sempre tutto il rispetto del mondo per il mio prossimo e per ogni fratello o sorella a me vicini (come ho scritto anche alla fine di questo post) e sono certa del fatto che qualunque essere umano abbia gli stessi nostri diritti (e doveri), ma difenderò con forza e con grande gioia per tutta la vita le cose in cui credo profondamente e per le quali prego ogni giorno, perché in questo tempo non sappiamo più cosa sia un diritto (o un dovere). E’ tutto possibile, tutto permesso, tutto concesso, secondo la scelta e il pensiero di pochi “chiunque” che, proprio come scrivi tu, decidono universalmente cosa il mondo debba “digerire” o meno. Parimenti, per come la vedo io, ognuno di noi davanti a Dio risponderà della propria vita su questa Terra e sicuramente non in base a come l’avranno pensata e vista Obama, tu o io. Le persone si rispettano, ma le idee si dibattono, si affrontano e si sostengono (se si crede in qualche cosa): basta guardare i numeri delle stragi dei cristiani nel mondo che ancora oggi muoiono per “molto meno”…
    Non capire che questo provvedimento apre la strada ad una lunghissima serie di errori antropologici fondamentali e al relativismo puro significa soprassedere e prestare il fianco a ciò che accade, lasciarsi scivolare addosso una cosa o l’altra, tanto è uguale. Chi ne risponderà? Come spiegherai a un figlio che viviamo in un mondo fai da te, dove tanto è uguale perché è tutto possibile. Tutto si cancella e si riscrive. Per me non lo è, e sicuramente non per la “mia” concezione di matrimonio e di famiglia (sui quali termini, funzioni e descrizioni vorrei suggerirti di approfondire anche dal punto di vista etimologico). Se “il problema” per te “è che si vuole affermare ed applicare questo stile e questo pensiero universalmente”, vorrei ricordarti, senza offesa, che a dire il vero si sta cercando di fare l’esatto contrario, dal momento che, indipendentemente da come la si pensi, la natura aveva già “deciso universalmente” per noi la maggior parte di queste cose, soprattutto se – capiamoci – alle stesse cose ne sono legate altre che, diverse da ciò che sono per volontà dell’uomo, porterebbero (com’è già ora) a derive catastrofiche per l’intera umanità…
    Non so in quale punto riscontri che “l’evangelizzazione forzata” (della quale mi sfugge il senso, essendo internet – ancora per poco – una spiaggia libera) sia contraria a quanto scritto nei vangeli, ma mi sentirei di dire che Gesù è morto anche per questo, per donare a noi la vita. Era “forzata” anche la sua? Posso dirti che io qui scrivo ciò che penso e che rendo gli altri liberi di fare altrettanto…

    Il vangelo di oggi
    Matteo 7, 21-29
    “Non chiunque mi dice: Signore, Signore, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli.
    Molti mi diranno in quel giorno: Signore, Signore, non abbiamo noi profetato nel tuo nome e cacciato demòni nel tuo nome e compiuto molti miracoli nel tuo nome?
    Io però dichiarerò loro: Non vi ho mai conosciuti; allontanatevi da me, voi operatori di iniquità.
    Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, è simile a un uomo saggio che ha costruito la sua casa sulla roccia.
    Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa non cadde, perché era fondata sopra la roccia.
    Chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica, è simile a un uomo stolto che ha costruito la sua casa sulla sabbia.
    Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa cadde, e la sua rovina fu grande».
    Quando Gesù ebbe finito questi discorsi, le folle restarono stupite del suo insegnamento: egli infatti insegnava loro come uno che ha autorità e non come i loro scribi.”

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    1. Obama non dice proprio nulla! Obama rafforza e vitalizza il concetto che tutti dobbiamo avere uguali diritti. Ad avercene come Lui nel mondo

      Ma poi non capisco: è possibile dare una risposta citando il Vangelo? Sarà che non si è piu’ in grado di ragionare con la propria testa? Bah!

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      1. Dipende da cosa hai voglia di leggere e da quello che capisci quando leggi, secondo me. Io ho fatto una scelta molto chiara e secondo quella scelta vivo, penso, opero e cerco di comportarmi. Se questo per te significa “non ragionare con la propria testa” prenderò umilmente atto delle 4 righe con le quali (anonimamente) non hai risposto, nel contenuto, a nessuna delle riflessioni che ho fatto esprimendo, di fatto, una non-opinione sul tema. Avere fede, tra le altre cose, significa anche affidarsi agli insegnamenti di Cristo e farli propri. Ognuno è libero di credere in quello che vuole e io non giudico di certo nessuno, ma su cosa sia un diritto dovremmo tutti interrogarci meglio, prima di lanciare degli slogan di sostegno al governatore di un Paese in cui esiste ancora la pena di morte… Non credi che avrebbe ben altro di cui occuparsi, se così tanto gli “uguali diritti” ti stanno a cuore?

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    2. Ci tengo a “premettere” che ho rispetto e molta stima per quello che sei e fai :)
      Questo perché, come dire, sono distante, in egual misura dai monopensiero imperanti e le banderuole, di comodo o indecise che siano.
      Mi scalda sempre il cuore vedere persone che credono profondamente nelle proprie idee e che, nel pieno rispetto di quelle altrui, le difendono con forza. (ok, sviolinata finita, promesso ;) ).
      Quello che scrivi, come spesso in questo blog, mi trova pienamente d’accordo, ed è per questo che non capisco come arrivi a certe conclusioni, dove sia il problema.
      I pochi “chiunque”, come li definisci tu, in questo caso, non decidono cosa il mondo deve digerire, ma sanciscono finalmente quella scissione netta tra stato e chiesa che dovrebbe essere normalità di una società civile.
      Le idee si dibattono, si affrontano e si sostengono, hai ragione, ma i cristiani (insieme ad altre religioni e convizioni religiose) nel mondo muoiono perché c’è chi crede si possano imporre e non raramente accade che siano proprio i cristiani ad imporle…personalmente non darei la “palma della tolleranza” a nessuna delle confessioni religiose.
      Ma ripeto..non mi sembra che l’America abbia sentenziato la fine del matrimonio religioso, sostituendolo con quello laico “allargato”.. continuo a non capire.
      Per una volta lasciamo stare la scienza, anche perché non si può citarla quando si crede sia a favore delle proprie tesi, e sbeffeggiarla quando si crede non lo sia.
      Quello che insegnerò a mio figlio è che il mondo è bello perché tutto è possibile, e che tutto è possibile perché “non è” tutto uguale e “non è” tutto possibile.
      E la possibiltà dipende, per quel poco conti la “mia” visione delle cose, dal rispetto che si ha per quella degli altri.
      Io Jo, non attaccherei mai le tue convinzioni, ne ti costringerei a sposare le mie, anzi, lotterei fino allo spasimo per far si che tu abbia la possibilità di vivere, professare e..si, sposarti seguendo le tue convizioni, il tuo stile di vita.
      Quello che ti chiedo, è di fare la stessa cosa, di non pensare a difendere solo chi ha ragione come te, ma anche chi ha torto come me :)
      Passando all’etimologia delle parola Matrimonio, bhè, è una parola, non il problema, ma giuro che studierò se ti fa piacere ;)
      Detto questo, devo confessarti che la lettura è una mia grande malattia, e la Bibbia, checché se ne dica è un gran bel libro che consiglierei di leggere a tutti.
      Leggendono molti vedrebbero che molte cose sono figlie dei tempi in cui è stata scritta, Dio ad esempio ordina lo sterminio di donne e bambini in più di un’occasione, e quella folle e barbara “tradizione” della Shari’a, la lapidazione, è una delle leggì di Mosè, leggi ispirate dal signore.
      Poi arriva Gesù, che la lapidazione la ferma (e il modo in cui lo fa è pieno “pensiero”), che condanna la violenza, che caccia i mercanti dal tempio (…cosa direbbe oggi dello IOR), e non lo fa imponendo il suo pensiero, ma instillandolo nel cuore e nella mente delle persone con l’esempio, non con l’imposizione, e un uomo che sacrifica la propria vita per quello in cui crede è martire del proprio pensiero.
      Il tempo Jo è gentiluomo, e la storia sicuramente più veloce dell’uomo.
      Oggi rideremmo al solo pensiero della terra al centro dell’universo, eppure la chiesa fece abiurare Galileo in favore del “conservativo” sistema Geocentrico Aristotelico.
      Sono convinto che come abbiamo superato il concetto di terra piatta, supereremo queste divergenze e che la chiesa si adeguerà, come ha sempre fatto, alle verità della storia.
      Spero che mio figlio vivrà un mondo forte delle sue radici, delle sue convinzioni, ma tollerante e rispettoso di quelle di tutti i piccoli esseri che lo compongono.

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      1. Il tempo che ho a disposizione non mi consente di risponderti come vorrei, anche perché hai scritto una quantità di cose che messe a fianco a raffica tra loro non trovano spazio in nessun luogo e in nessun tempo. Sono troppo importanti e non sono questi i luoghi, i modi e i tempi con cui dibatterne. Tanto per essere chiari e non uscire fuori tema, vorrei solo dirti che la Chiesa, grazie a Dio, anche stavolta non si adegua affatto “alle verità della storia” (?): http://www.usccb.org/news/2013/13-126.cfm, neppure in America, nel giorno del giudizio! Per il resto, eviterei avventurose omelie o interpretazioni soggettive della Bibbia, restando in tema di rispetto per i credo altrui. Piuttosto, riscrivo, confermo e sottolineo che rispetterò, come sempre faccio, con tutta l’anima chiunque nella sua umanità, ma non difenderò mai ciò che pensa se ciò che fa e che pensa è solo pura follia di questo mondo, senza nessuna cura di chi verrà dopo.
        Se la Bibbia ti piace tanto, ci vediamo tutti i giovedì alle Sacre Stimmate di San Francesco a Largo Argentina alle 19.00… Sei il benvenuto! :-)

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        1. Oddio, mi dispiace credimi, non volevo offendere nessuno, ho solo parlato della transizione storica dal Geocentrismo Aristotelico all’Eliocentrismo Copernicano.
          Penso tu ti riferisca a “qualche riga” in particolare, mi dispiace, ho forse calcato un pò la mano, chiedo scusa a te e a chi ti legge, se ho offeso non era mia intenzione.
          Non volevo avventurarmi in omelie e regalare visioni soggettive della Bibbia, ho solo citato il Levitico da 20:1 a 20:27, Deuteronomio ed Esodo poi sono abbastanza espliciti.
          Grazie davvero per l’invito, giovedi prossimo forse… :)

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  2. Sarò ignorante, ma proprio non capisco dove sia il problema.
    Le cose sono due, o siamo così stupidi da soffermarci sulla “forma”, quindi sul mero significato di una parola, oppure abbiamo paura di definire le cose nella loro reale “sostanza”.
    Penso che siamo tutti d’accordo nel riempirci la bocca di uguaglianza, diritto eccetera eccetera.
    Siamo tutti uguali, abbiamo gli stessi diritti/doveri, ne più ne meno.
    Il problema sembra, quindi grammaticale, e risiede nell’erronea interpretazione della parola “MATRIMONIO”.
    Diciamo che voglio dare ragione, perché è proprio questione di lana caprina, alla dottrina ecclesiale e quindi la parola “MATRIMONIO” definisce l’unione tra sessi diversi.
    Ci sta tranquillamente, non vedo dove sia il problema.
    Anche perché, pochi cattolici lo sanno, per la chiesa cattolica il matrimonio ha il solo scopo del concepimento, tantè che una delle cause di annullamento è l’impotenza di uno dei coniugi, tecnicamente se io sono impotente non posso sposare la mia compagna anche se lei è d’accordo (diritto canonico), come dicevo, non vedo dove sia il problema, matrimonio=uomo/donna.
    Detto questo, vorrei tanto che mi si spiegassero le motivazioni per le quali due esseri umani che decidono liberamente di condividere la propria vita difronte alla legge non possano essere riconosciuti.
    Eliminiamo la “PAROLA”, resta la sostanza, se vuoi “sposarti” lo farai in chiesa ed è giusto che la stessa decida le proprie regola.
    Se vuoi dividere la tua vita con un altro essere umano, hai tutto il diritto di aver riconosciuto dallo stato, ne più ne meno, quanto spetta ad ogni cittadino, non potrai sposarti in chiesa è ovvio, ma è come essere cattolico e volersi sposare in una sinagoga.
    E’ ovvio però che il problema non sia legato al significato della parola, o ai diritti, (ecc. ecc.), ma ad una banale e comprensibile difesa di uno stile di vita, di un modo di viverla e pensarla.
    La riprova di questo è nella tua frase “[.. ]chi – nel frattempo – fa un cerchio stretto attorno alla difesa del matrimonio e della famiglia.”
    Vedi, il punto è che non difende il matrimonio e la famiglia, ma la propria concezione di matrimonio e famiglia.
    Non ho problemi, è comprensibile, fondamentalmente il Ku Klux Klan faceva la stessa cosa, difendeva una stile di vita e pensiero…
    Il problema è che si vuole affermare ed applicare questo stile e questo pensiero universalmente.
    Capisco l’evangelizzazione, ma quella forzata ha sempre creato danni..e soprattutto..è contraria a quanto scritto nei vangeli.

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