“Nella carne, col sangue”, di Andrea Torquato Giovanoli.

di Giorgia Petrini

Caro Mattia,
purtroppo non ti ho conosciuto, come la tua mamma e il tuo papà, ma penso di poterti raccontare una storia bellissima, quella della tua meravigliosa famiglia. La conosci già, lo so, magari te ne vanti anche, ci scommetto. Tu c’eri, io l’ho letta “soltanto”, ma a volte anche chi non c’è e legge, o scrive (come il tuo babbo e come me), è quasi… come se ci fosse.

torquabook

Agli occhi dei più, è una storia assurda e senza senso (perché in alcuni casi, invece, ci sono delle storie assurde che un senso sembrerebbero averlo, agli occhi del mondo, tipo lanciarsi da una rupe sfidando la vita appesi a un elastico). Il tuo papà, però, questo senso non solo lo ha trovato, ma lo ha riempito anche (insieme alla tua mamma), lo ha accolto e lo ha donato agli altri attraverso un libro. Questo libro, in cui parla anche di te, si chiama “Nella carne, col sangue”. E’ la sintesi straziante e meravigliosa della vostra vita, della tua, di quella dei tuoi genitori e di quella dei tuoi fratellini. E’ uno strepitoso viaggio di poco più di 100 pagine narrato con una lucidità, un amore e una devozione che farebbero invidia alle migliori lavastoviglie.
Il tuo babbo ha scritto un libro sul quale aggiungere anche una sola parola (tipo, “bello”) sembra fuori tempo massimo, se non del tutto inutile. E’ un libro imbarazzante, da leggere in un solo sorso, che ti lascia senza parole, senza fiato, senza pareri, senza lacrime:

“Scusa, capo, quanto le fai le lacrime al litro?”
“11 euro”
(è il costo del libro).

E pensare che ogni girata di Mission Impossible costa trisauri di trifogrifi miliardi di euro per dirti che la vita è fatta di un fico miliardario su una moto col casco compreso di gel per capelli che, anche se si tuffa da un elicottero in fiamme, non muore. Mai. Il bello è che dopo la settima serie ancora nessuno si chiede perché.

Vedi, caro Mattia, che esistano persone (già poche) che sanno stare al mondo “accettando quello che gli capita nella vita” come possono o riescono a fare, lo sapevo già, e la ritengo un’infinita Grazia che il Signore ci dona a prescindere, spesso anche attraverso chi non crede. Ma quando questa Grazia viene concessa ad Abramo che a Dio, senza esitare, donerebbe Isacco, un irripetibile primogenito (solo per questo mondo), beh, caro Mattia, quello diventa un capolavoro.
Ecco, la tua famiglia è una specie di Caravaggio. E’ un capolavoro vivente. E’ un dono immenso che il Padre Celeste fa ad ognuno di noi, singolarmente, perché proprio ad ognuno di noi dica qualcosa.

bambinvolo

In questa foto tu non ci sei, non si è fatto in tempo, diciamo. Però sei in buona compagnia, insieme a Matteo e a Tobia. Certo che a spassarvela da lì, mentre qui noi che leggiamo si raccoglie un frappè misto di lacrime e cimurro, ne avrete da ridere! Vi capisco. Siamo un po’ assurdi noi umani con tutte quelle pretese di voler per forza capire cosa sia “la vera felicità”, nonostante la realtà che rende spesso inevitabile la sofferenza, o “come si diventi ricchi” nonostante l’evidente miseria spirituale che sconfigge il mondo ogni mattina. Abbiate pazienza: non tutti hanno avuto per genitori due supereroi. C’è poco da sfottere, ragazzi.

Bando alle “cianche”, caro Mattia. E’ così che si fa: quando uno non sa che dire, in fondo, cerca di “buttarla in caciara” (si dice anche lì?). Qualcuno direbbe che potevo anche non dire niente, mi starai suggerendo tu. Hai ragione, lo so, ma almeno “COMPRATE – LEGGETE – DIVORATE – SPOLPATE – AMATE – E – DIFFONDETE QUESTO LIBRO” lasciamelo dire, dai. Ecco, l’ho detto. Ho finito.

Ciao Mattia, prega per me.

ecco

4 pensieri riguardo ““Nella carne, col sangue”, di Andrea Torquato Giovanoli.”

  1. Appena finito di leggere.. e quasi quasi lo ricomincio, Mio marito l’ha trovato sulla sedia .. ha cominciato a leggerlo e mi dice “ma dove l’hai preso quel libro bellissimo??? “

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