Com’è andato l’appuntamento del 30 gennaio e cosa abbiamo fatto

di Giorgia Petrini

Il primo dei tre appuntamenti (clicca qui per registrarti ai prossimi due) sulla scuola, organizzati da L’Arca dell’Alleanza (me e Marco Di Antonio) e Dedalo Onlus (Alfonso Corbella), è avvenuto il 30 gennaio 2015, come promesso e largamente annunciato via web. Il titolo era “Voglio essere felice” (clicca qui per vedere, conservare o condividere il volantino) e il tema del primo incontro era la scuola vista dal punto di osservazione dei figli. Come abbiamo spiegato nell’introduzione del primo appuntamento, per chi non c’era e pensa di venire la prossima volta, gli altri due incontri vedranno la scuola dal punto di vista dei genitori e, in ultimo, degli insegnanti.

Perché abbiamo indetto questi primi tre appuntamenti? L’ho spiegato al primo incontro, ma lo scrivo anche, cosicché da un lato resti nella memoria di chi c’era e dall’altro possa fare da riassunto per chi non c’era e pensa di venire ai prossimi incontri. Li abbiamo organizzati perché a noi piace essere concreti. Lo abbiamo fatto perché pensiamo che chi vive secondo speranza non si accontenti di dire che tutto è brutto, storto e fatto male, ma abbia bisogno di essere e fare qualcosa di diverso per il bene comune e per il futuro di un mondo migliore sempre possibile. Va da sé che la scuola, l’educazione, l’istruzione, lo sviluppo della persona tutta (direbbe il Papa) sono elementi fondamentali della vita dei figli che stiamo crescendo, ovvero degli uomini e delle donne che un giorno guideranno il Paese, diventeranno insegnanti, saranno avvocati e giudici, medici, portieri, cuochi o lavapiatti, non importa. Saranno, come lo sono già dal momento in cui nascono, persone che diventeranno, sempre e comunque in tanti modi, guide per qualcuno, fonti di sapienza, maestri di vita. E di una vita felice. E’ chiaro che la felicità di cui stiamo parlando non è affatto una chimera, una facile conquista o un sorriso prestampato sempre disponibile in 3D. Della felicità di cui parliamo noi fanno parte le gioie e i dolori, le abilità e le incapacità, i pregi e i difetti, i limiti e gli orizzonti sconfinati. E’ una felicità più profonda di un sorriso e più grande di una laurea; più forte di uno schiamazzo e più duratura di un anno di liceo. E’ una necessità -inevitabile per condurre una vita piena, bella e motivante- accessibile a tutti e sempre disponibile, ma pare che tutto questo oggi non faccia molto spesso parte della proposta educativa della scuola che conosciamo.

Ecco, come spiegavo nell’introduzione del primo incontro venerdì sera, un anno e mezzo fa, io e Marco abbiamo raccolto un certo sconforto collettivo in questo ambito e in questo senso che da imprenditori abbiamo fatto nostro, come “problema da risolvere”. Abbiamo iniziato a porci una serie di domande, a studiare un sacco di cose, a guardare da vicino come mai nel 2015 twittiamo dallo spazio ma non siamo felici e lo diventiamo sempre meno. In particolare, ce lo siamo chiesto in relazione alla scuola e al ruolo che l’educazione svolge nella crescita umana e sociale delle nuove generazioni, includendo le famiglie -scontente e sconfortate- nelle nostre considerazioni sui massimi sistemi. Ci siamo addentrati in argomenti e in contesti che mai avevamo considerato prima; abbiamo visto e ascoltato tantissime realtà in diverse parti del mondo -oltre che d’Italia- che operano felicemente nell’ambito dell’educazione; abbiamo scoperto cose che mai avremmo pensato e che nei due prossimi incontri avremo modo di iniziare a condividere con voi; abbiamo aggregato competenze, professionalità e mezzi per dare vita ad una esperienza educativa innovativa e ci siamo ritrovati con un patrimonio di conoscenze e di scoperte che sarebbe stato un peccato mortale non mettere a frutto, rendendolo disponibile, per rispondere a quel “problema da risolvere”. Si può fare. Come ogni cosa nella vita, c’è sempre un modo buono e diverso per fare o cambiare le cose. Questa è la prima osservazione di cui tutti dobbiamo essere convinti se ci vogliamo rivedere e se lo facciamo da protagonisti.

A questo primo incontro, abbiamo anche spiegato che tutti e tre gli eventi saranno guidati da una stessa regia e che il format che abbiamo scelto è stato pensato per agevolare il confronto diretto, per dialogare tra genitori, per tornare insieme a porsi certe domande nel tentativo di svelare man mano, nel giusto tempo e col giusto modo, un percorso complesso e articolato, arrivando al dunque con una proposta concreta che un governo degno di tale nome chiamerebbe “riforma” e che noi potremmo definire “rivoluzione”. Potevamo dire tutto e subito? Certo, sebbene crediamo che non sarebbe stato un bene da molti punti di vista: ancora una volta avreste delegato ad altri di pensare, ideare e mettere in atto, il “piano di salvataggio” educativo per i vostri figli. Ovvero, vi sareste lamentati di non essere stati coinvolti.

Scritto questo, lascio qui i due video con i quali abbiamo iniziato quest’avventura e sui quali abbiamo aperto il confronto venerdì, dichiarandomi (a nome di tutti) contenta per il risultato ottenuto in questo primo appuntamento (sala piena senza riserve), ma allo stesso tempo sorpresa di non aver visto la fila fuori a battere pugno sul cancello per entrare. O avevano tutti l’influenza o del “problema da risolvere” ci sta più a cuore il “problema” che non la “soluzione”.

Ci vediamo il 27 febbraio 2015 alle 21.00 sempre in Via Livorno 50A presso l’Istituto Sant’Orsola per il secondo appuntamento. Da subito vi chiediamo la gentilezza di registrarvi online cliccando qui e rispondendo alle domande (sul cui risultato ci confronteremo insieme a un certo punto di questo cammino). Nei prossimi giorni, come per il primo evento, renderemo disponibile il volantino digitale con il nuovo titolo e la pagina Facebook. Intanto, per non perdere avvisi e notizie, potete seguirci su Facebook (clicca qui), su Twitter (clicca qui), su Google+ (clicca qui) e sul blog (clicca qui).

Come ha potuto notare chi c’era, durante l’evento, un nostro caro amico -don Enrico Cassanelli, sacerdote salesiano in jeans che approfitto per ringraziare pubblicamente- ha ripreso l’intera serata. Anche quel video sarà reso disponibile a tutti non appena possibile, ma non è scontato che si riesca a farlo anche le prossime due volte. Tenetelo a mente perché ogni lasciata è persa!

Locandina del primo evento
2015_0130_volantino2_A5_WEB

Video di apertura che ha argomentato il dibattito in sala

Slide guida dell’intervento di Marco Di Antonio (clicca qui oppure sulla foto di Lennon)
lennon

Video di chiusura, introduttivo agli argomenti del prossimo incontro del 27 febbraio 2015

1 commento su “Com’è andato l’appuntamento del 30 gennaio e cosa abbiamo fatto”

Lascia un commento