Benvenuti al Sud, magari meglio se con qualche laureato in meno?

“I giovani se ne vanno? Non se ne può fare a meno perchè non possiamo procurare lavoro a 3500 neo laureati lucani all’anno”. Parole di oggi del Presidente della Regione Basilicata al Salone btoBe di Potenza. Peccato perchè invece aveva esordito con una riflessione di iniziativa su dimensioni, finanza e mercato (in relazione alle “scarse” capacità di innovazione del Mezzogiorno).
Dice che in una regione che si avvale del 96% di aziende con meno di 10 addetti parlare di internazionalizzazione è fuori luogo; dice anche che l’innovazione ha un costo e che prima del coraggio e del cambiamento culturale è necessario trovare le risorse finanziarie per innovare; poi aggiunge che il problema vero attiene la scelta dei settori (condivido anche questa) e che è necessario puntare sui mercati più perforanti a livello globale. Ha ragione quando dice che il nostro è un Paese che non può competere sui costi con l’India o con la Cina, ma non ne ha altrettanta, secondo me, quando sostiene che necessariamente ingegno e creatività siano i nostri migliori fattori di energia propulsiva. Non necessariamente, penso io, saper essere creativi ci eleva automaticamente al saper fare innovazione. Parla di formazione e di quanto, giustamente, bisognerebbe investire in competenze e in know how verticale e competitivo e poi… conclude dicendo che se i giovani se ne vanno non se ne può fare a meno perchè la Basilicata non può impiegare 3500 neo laureati lucani all’anno.
Non ho avuto molto tempo per visitare “bene” Potenza, ma da quel poco che ho visto direi che la prima cosa da cui ripartire in questa città sono le infrastrutture, la logistica e l’ambiente. La sostenibilità ambientale forse sarà un’opportunità tra qualche anno. Ho scoperto che la Basilicata è una regione che quasi “esubera” di investimenti e fondi a disposizione e che, alla vista però, sembrano esprimersi nel cordoglio (appunto per tornare in parte al tema dell’occupazione creativa) di qualcuno o qualcosa che non ha saputo mettere troppo a frutto quella ingegnosa creatività per alimentare l’edilizia oscena e priva di senso che domina questo capoluogo. E allora mi chiedo “Come mai?”. Possibile che così tante risorse non permettano ad una piccola città ad un’ora da quel gioiello che è Matera di saper rivedere il suo make up partendo dalla città e dalla valorizzazione del proprio territorio che, in testa a tutto direi, andrebbe veramente espresso nella sua primaria capacità di essere vivibile, percorribile, abitabile e funzionale per i propri cittadini? Possibile che fra quei 3500 neo laureati non ce ne siano almeno 10 in grado di contribuire utilmente ad esempio proprio nel settore dell’edilizia, o della logistica, o della viabilità? C’è la scala mobile più lunga del mondo ok, ma non per questo dovremmo farla convivere con abusi e oscenità che odorano di marcio e che per perbenismo qui si preferisce chiamare solo… “brutture”.
Bello il Salone btoBe. Onorata di aver partecipato tra la grande ospitalità degli organizzatori (uno speciale grazie a Sergio Ragone e Michele Franzese, da sempre buoni amici digitali) e i bei sorrisi di tanti ragazzi giovani che hanno voglia di vivere in un mondo diverso che dalla propria regione tragga spunto per portare frutti e ricchezza alla propria comunità. Bello che sappiano ascoltare con grande interesse e anche che sappiano partecipare attivamente con grande educazione e contenuti pertinenti. Si fanno domande e hanno voglia di trovare risposte. Io credo che il Presidente della Regione di questo dovrebbe andar fiero perchè 3500 giovani neo laureati all’anno dovrebbero rappresentare per lui e per l’intero Paese il fiore all’occhiello di una Italia capace di grandi ricchezze per il proprio futuro e per quello altrui.

1 commento su “Benvenuti al Sud, magari meglio se con qualche laureato in meno?”

  1. Piccolo sunto di quello che sembra aver detto il Presidente della Regione Basilicata Vito De Filippo signor L'innovazione continua (http://www.vitodefilippo.it/):"Internazionalizzazione delle nostre aziende? Fuori luogo. Innovazione nelle nostre aziende? Troppo costosa. Laureati che se ne vanno fuori regione? Fisiologico, e che ci faccio di 3500 laureati lucani all'anno in Basilicata?Investimenti in formazione, competenze e know how verticale? E' quello che ci serve".Dici di avere 3500 laureati lucani all'anno, dici che sono troppi e dici che serve ancora investire (spendere finanziamenti) in formazione? Roba da matti!!!

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