di Giorgia Petrini
E come ci arriva in Congo, direte voi? E’ un fatto che la storia di Chiara Corbella Petrillo ha fatto, sta facendo e farà, il giro del mondo, in tanti modi e con tanti mezzi. E’ un fatto che chiunque vi entri in contatto ne resti toccato, profondamente colpito. E’ un fatto che la fede mette insieme le storie con le persone e le persone con la vita altrui. E’ un fatto che le vie del Signore sono infinite…
Questo è ciò che è successo anche con Magic Amor (splendida onlus della quale ho già scritto più volte – l’ultima qui – che abbiamo scoperto inizialmente solo come sostenitori e con la quale oggi stiamo perseguendo il sogno di uno specifico progetto in Congo per ospitare bambini orfani sul posto), al punto da dedicare a Chiara Corbella e ai suoi primi due figli (Maria Grazia Letizia e Davide Giovanni) una delle aule nelle quali i ragazzi di Mbeti studiano per potersi diplomare (quest’anno, grazie a Magic Amor, sono arrivati a destinazione “diploma” i primi 13.000 ragazzi che, diversamente, non avrebbero imparato neanche a leggere e scrivere).
Oltre ad essere un modo per sostenere Magic Amor, dedicare a un proprio caro un’aula significa raccontare a questi ragazzi, lontani da noi, un pezzo di mondo che non conoscono in modo diverso. Nel caso di Chiara, significa raccontarlo attraverso la fede dando loro la possibilità di crescere con occhi nuovi, guardando all’esempio di altri. In un luogo in cui il malocchio, le maledizioni e tanti pregiudizi di natura “primitiva”, sono ancora i veri re della crescita culturale e spirituale delle nuove generazioni, ricordare, raccontare e tramandare la storia di Chiara Corbella Petrillo, di Enrico e dei loro tre figli, ci è sembrato un modo per affidare a Chiara, e alle sue preghiere, un futuro diverso per questi ragazzi.
Tempo fa, a Roma, si discusse dell’ipotesi di poter dedicare a Chiara un’intera scuola. Ne scaturì un dibattito fervente. In tanti si divisero tra favorevoli e contrari.
Il Congo non è di certo dietro l’angolo, ma alla nostra richiesta di dedicare un’aula a Chiara e ai suoi bimbi in Cielo, appena appresa la sua storia, Carla e Nzumbu si sono immediatamente innamorati di loro e del modo in cui tutti hanno saputo abbandonarsi alla volontà del Padre. Conoscendoli, non incapperanno di certo nel rischio di dividersi tra favorevoli e contrari.
Se si comincia con un’aula, magari si finirà con una città universitaria: piccoli passi possibili, diceva Chiara. Intanto facciamo il primo, diciamo noi. Magari dove qualcuno ha ancora orecchie abbastanza “povere” da saper ascoltare le silenziose corde del cuore e, soprattutto, la voce di Dio…
Questo è il nostro regalo di Natale: che Chiara sia per loro una stella perpetua di gioia, d’amore e di luce.
Grazie per aver scritto di Chiara…
La sua storia l’ho incontrata circa un anno fa sul web.
Continuerò a leggere tutto quello che potrò, appena avrò tempo per sedermi un pò in pace e venire a sbirciare in queste pagine.
Un buon inizio anno!
Marta
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