Voglio vivere così

di Giorgia Petrini

Prima di così, non sono riuscita a fare. Quando tanta bellezza ti trascina nel tempo e nello spazio del mondo reale, l’unico veramente possibile, è dura fermarsi un attimo e catturare l’istantanea dei momenti più belli e delle sorprese più grandi. Però, raccontarlo, per me, è sempre un atto di generosità che non riesco a fare a meno di fare, perché quando mi capita il contrario so quello che provo.

Nell’ultimo anno della mia vita, una particolare e inattesa vicinanza, sempre più fitta, alla figura di don Giussani -devo dire con grande intercessione di Marco che, in poco tempo, ne è diventato un profondo conoscitore-, ha guidato senza volerlo molti miei giorni, fino ad approdare a una serie di nuovi incontri e di nuove scoperte che di tutto sanno meno che di farina del mio sacco. Per una serie di dioincidenze tanti fatti, persone e occasioni capitate “per caso”, si sono riuniti attorno alla stessa pista da ballo e hanno iniziato a danzare insieme.

Per il mio compleanno di quest’anno (l’11 gennaio scorso), insieme a una serie di sorprese a tema, di corredo all’argomento, Marco mi regala una visita in Russia nel weekend tra il 5 e l’8 febbraio (giorno del suo compleanno). Il mio passaporto non ha la validità minima di 6 mesi necessaria ad andare in Russia e così, nell’unico weekend libero da ritiri, presentazioni del libro in giro per l’Italia, matrimoni, impegni e robe varie, traiamo la conclusione che saremmo rimasti a Roma, non potendo apparentemente fare altro e non avendo il tempo di organizzare gran che di alternativo. Per la Russia si vedrà e intanto io rinnovo il passaporto che comunque a marzo 2015 sarebbe scaduto.

Il 21 gennaio mi scrive via mail tale don Roberto Verga, altro fecondo erede di don Giussani -come molti altri ne stiamo incontrando- che per via della mia intervista di gennaio su Credere (clicca qui), esordisce scrivendo: “Curiosissimo in ordine alla verità e alla bellezza, ho intravisto in Lei una punta luminosa che mi ha abbagliato”. Quando lo conoscerò mi dirà anche che lui si ritiene un cercatore d’oro, cosa che nel mio cuore ridimensiona finalmente la mia persona a un semplice pezzo di banale bigiotteria -neanche artigianale. La mail continua con poche altre parole e termina con “Se fosse possibile, avrei già un invito per Selva Val Gardena. A prestissimo, don Roberto”.

Stupita non poco per essere sembrata una punta luminosa, addirittura a un prete che si definisce curioso in ordine alla verità e alla bellezza, inizio con lui una breve corrispondenza via mail e scopro che “l’invito già pronto per Selva Val Gardena” era nello stesso weekend in cui saremmo dovuti partire per la Russia. Non era proprio dietro l’angolo e io non sciavo da 22 anni -al contrario di Marco che è un grande appassionato-, ma in questi primi pochi segni della storia ho visto la tipica mano provvidenziale dell’Unico Uomo-Dio in grado di mettere al suo posto una cosa così e quindi, giunta l’ora, siamo partiti. Era il giorno delle tempeste di neve in tutta Italia e noi non abbiamo trovato nessun incidente, zero traffico, niente neve ostacolante e niente code. Sembrava il corridoio di Mosè che attraversa il Mar Rosso per portare il popolo in salvo.

Ero l’ospite d’onore: “la manager rampante”, come aveva intitolato Credere, che tanto aveva colpito don Roberto, che il 5 febbraio sera avrebbe dovuto parlare a più di 120 persone trascinate in ritiro sulla neve di Selva da un prete giussaniano più unico che raro -e oggi aggiungo: tra i migliori (strumenti di Dio) che conosco -per quanto, a dirla così, possa quasi sembrare che esistano strumenti di Dio migliori di altri. Appena arrivati, non abbiamo fatto neanche in tempo a varcare la soglia del luogo in cui ci avrebbero ospitati. Subito siamo stati ricoperti di abbracci, sorrisi, aiuti per i bagagli e per i libri…

Dopo il mio intervento del 5 sera, che pare abbia provocato tutte le valanghe di zona citate dai telegiornali dei giorni a seguire, abbiamo trascorso con loro i giorni successivi, fino al 7. Poi loro sono ripartiti tutti e noi siamo rimasti fino alla domenica mattina 8/2, compleanno di Marco, che come regalo del cielo si è trovato a poter sciare un paio di giorni quando pensava di averci definitivamente rinunciato, almeno per quest’anno. Certo è che quella domenica, per quanto bella fosse e stessimo bene noi, non era un giorno come gli altri due.

Trovarsi a parlare della vita di don Giussani seduti in seggiovia con chi lo ha conosciuto personalmente, confrontarsi su come essere strumenti del piano di Dio in questo mondo e in questo tempo mangiando polenta e funghi in una baita, pregare mattina e sera tutti insieme prima di andare in pista, condividere l’esame di coscienza di ogni giorno radunati davanti a una grappa prima di andare a dormire, scoprire che questi ritiri sono nati dalla passione di un uomo, don Roberto Verga, per un solo iniziale, primo e difficile incontro, sono state solo alcune delle cose che abbiamo riportato a casa come souvenir. Non esiste Colosseo più bello di questo.

Com’è “finita” questa esperienza? In realtà, è appena cominciata. La domenica mattina ripartiamo e, dopo aver partecipato ad una bellissima messa nel centro di Ortisei, sbagliamo strada perché il Signore si accorge che, tanto era l’intontimento dovuto a tanta bellezza, che avevamo dimenticato gli sci, quindi non ci lascia andare via per la strada giusta. Torniamo indietro, recuperiamo sci e scarponi e scendendo di nuovo si era fatta l’ora di pranzo (e pensare che ci eravamo alzati presto per non partire tardi). Era il compleanno di Marco, così abbiamo deciso di festeggiare fuori programma e ci siamo fermati in un posto davvero incredibile, dove abbiamo mangiato dei piatti eccezionali: al Tubladel Restaurant (clicca qui), vivamente consigliato se doveste passare da quelle parti.

Tornati a Roma, restiamo in contatto con diverse di queste persone e io faccio presente a don Roberto che passeremo a Cerro Maggiore (località base e primaria di provenienza di questo nuovo gruppo di amici) per andare a trovarli il 21 febbraio, giorno successivo a un’altra presentazione del mio libro a Trento fissata al liceo arcivescovile per il 20 febbraio. Così è stato. Sabato mattina, dopo la presentazione di Venerdì sera a Trento, partiamo e ci mettiamo in viaggio per Cerro Maggiore, a un paio d’ore di macchina, convinti di incontrare solo don Roberto Verga e un suo amico –Giulio Cova– che ci raccomanda di prendere in considerazione nel comitato scientifico per il progetto della scuola, essendo un educatore di spicco in nord Italia, oltre che gestore di un’esperienza educativa di successo con 800 studenti… E invece c’era ben altro che solo don Roberto e Giulio Cova: un raduno a sorpresa apposta per noi di alcuni dei tanti amici incontrati a Selva per un pranzo  bellissimo che ricorderemo per tutta la vita, con tanto di tavola rossa e poltrone a festa!

pranzoasorpresa_cerrromaggiore

Io non so perché il Signore abbia scelto di far vivere a me tanta bellezza e sono assolutamente certa di non meritarla, ma come dice sempre un altro caro amico, Franco Nembrini, la prima cosa di cui noi siamo chiamati a fare esperienza, l’unica in grado di essere veramente testimoniata con la vita, è proprio la bellezza, che nasce dall’incontro con la verità di Cristo, della chiesa e del vangelo.

Ringrazio e saluto i tanti amici di Selva Val Gardena, alcuni dei quali continuano a scrivermi cose meravigliose mentre leggono i miei libri. E’ chiaro che questo per noi diventerà un appuntamento fisso, come pochi altri. Perché quando conosci la bellezza vera non puoi più farne a meno. Questa è la chiesa che nasce da un incontro, dal vero, dalla passione per le storie delle persone, dal cuore vero di Cristo, dalla semplicità. Questo è l’amore gratuito di cui tanto avevo sentito parlare, senza mai capire prima di incontrare Dio cosa fosse veramente.

Che altro posso dire? In effetti, la Russia poteva aspettare.

2 pensieri riguardo “Voglio vivere così”

  1. grazie per la tua testimonianza che ci fa guardare con ancor più gratitudine al dono che ci è stato fatto quando abbiamo incontrato don Giussani e don Roberto
    Adele

    "Mi piace"

Lascia un commento

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto Twitter

Stai commentando usando il tuo account Twitter. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...