Parola di Jean Pier Delaume Myard.

di Jean Pier Delaume Myard

Uno speciale ringraziamento a Vincenzo Epis per la collaborazione nella traduzione.
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“Nel giro di due mesi, quasi ogni giorno, debutteranno in tutta la Francia i gay pride 2014. E ciò mi preoccupa moltissimo, come portavoce della Manif pour tous, ma anche come omosessuale. Mi preoccupa come portavoce della Manif, perché non vorrei, come già capitato, che per la legge, come è stato regolarizzato il matrimonio fra persone dello stesso sesso, il nuovo governo di Manuel Valls, ascolti ancora una volta, le sirene LGBT che reclamano lottando e gridando, anche in questa occasione, l’ottenimento della PMA e diritti correlati, e la GPA.

Ogni bimbo ha diritto di conoscere le sue origini. Propongo che sia messa in campo una tracciabilità familiare, come le organizzazioni sindacali propongono una tracciabilità sociale per i beni, o come ne esiste una per le carni da macello, ma prima d’ogni cosa per un essere umano che si sta formando e che potrà conoscere l’origine dei suoi genitori, la sua origine culturale, sociale, geografica. Se la PMA e la GPA arriveranno in Francia, queste creeranno una vera disparità finanziaria. Sapete quanto costa questa pratica per avere una madre incinta? Tra 80 e 100.000 euro, e questo per le meno care. Questo è un mezzo per sfruttare i più poveri come le donne in India. Sarà un vero business per gli Stati Uniti, dove si potranno scegliere bambini su un catalogo.
A meno che lo Stato Francese abbia trovato il modo di prendersi carico di rimborsare, attraverso il servizio sanitario nazionale, la PMA e la GPA. Ma proprio per questo sarà importante che si sappia.

Mi preoccupo anche come omosessuale per i gay pride a venire. Mi preoccupo in primo luogo proprio in rapporto all’immagine che gli lgbt danno di NOI omosessuali. Certo, negli anni 80 queste manifestazioni avevano una giustificazione per far “avanzare la mentalità”. Ma oggi, qual è il loro scopo? Se è quello di dire che gli omosessuali sono dei cittadini come gli altri, sono il primo ad essere d’accordo, ma allora perché scendere in strada dondolandosi indecorosamente con piume di struzzo?

Sia che si abiti in campagna o nelle piccole città, che è il caso della stragrande maggioranza degli omosessuali, questo non da una immagine positiva dell’omosessualità, anzi, concorre ad essere un fattore di omofobia.

A quando, dunque, anche un etero pride? Se il proposito dei gay pride è di dire che gli omosessuali sono dei cittadini differenti, la lobby gay esercita, allora, una insopportabile dittatura. Non smetterò di dirlo, la lobby gay non rappresenta in nulla, sia in Francia come in Europa, gli omosessuali. Il governo, a forza di voler fare delle leggi e delle concessioni per questa lobby, fa dell’apartheid, non solamente nei confronti degli altri cittadini, ma nei confronti degli omosessuali stessi. E dico bene, dell’apartheid, cioè una politica ultra-minoritaria ed individuale, in contrapposizione con la maggioranza dei francesi.”

Fonte: Jean-Pier Delaume-Myard
Qui l’intervento intero sul sito La Manif Pour Tous

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