Vi fornisco qualche input di seguito e vi chiedo di sentirvi liberi, forti e propositivi nell’esprimere suggerimenti, opinioni, considerazioni e idee che siano frutto di ciò che realmente vorreste e, perchè no, anche di ciò che non vorreste più.
Il Manifesto di Side Leaders
Stiamo ideando dei format ricorrenti (con cadenza e frequenze frutto del nostro tempo e della nostra disponibilità) con i quali intendiamo lavorare su due fronti: da un lato, la sensibilizzazione dell’intera comunità (istituzioni, finanza, imprenditori, manager, scuole, università, società civile e giovani) verso temi, argomenti e contesti meno noti nel nostro Paese, con l’obiettivo di divulgare una maggiore conscenza diffusa dell’enorme potenziale dell’innovazione e dei nuovi mercati in Italia, a tutti i livelli; dall’altro lato, la promozione di opportunità da poter offrire ai giovani che vogliano fare nuova impresa.
Dando seguito all’ottimo risultato che stiamo raccogliendo con l’entusiasmo nato intorno al libro “L’Italia che innova”, stiamo costruendo, giorno dopo giorno, diverse idee che potrebbero contribuire a diffondere ulteriormente in Italia una “nuova” cultura imprenditoriale che sia finalmente frutto di esempi costruttivi derivanti proprio dalle esperienze di chi ce l’ha fatta e come in un rapporto diretto tra potenziali testimonial e chi è in preda al complesso turbine della start up.A voi la palla per il momento. Vi chiedo di intervenire liberamente su questi 3 item nel modo che preferite (commentando questo post o scrivendomi via mail): il primo buon modo per tentare di rivoluzionare un Paese è capire, senza mai accontentarsi e senza dare nulla per scontato, di cosa ha realmente bisogno. Il nostro focus siete voi e solo con il vostro continuo contributo noi saremo in grado di aggiungere e togliere pezzi ad una missione che mette voi al centro dei nostri obiettivi…
Meglio piccoli passi fatti bene che falcate da un metro e su una gamba sola! Ringrazio tutti per le bellissime lettere che continuo a ricevere ogni giorno e che mi spingono a voler credere sempre di più che tutti insieme ce la faremo.
Vi lascio uno spunto di riflessione in video raccolto all’evento dello scorso 19 Febbraio all’Ara Pacis, frutto della libera iniziativa della nostra brava Simona Adriani.
Ciao Giorgia.Evito di farti i complimenti per iniziativa, libro (che ho comprato) ed evento del 19/02 (a cui ho partecipato) visto che te li ho già fatti su FB.Premetto che non sono un imprenditore e non lo sono mai stato, però mi piacerebbe in un prossimo futuro diventarlo.Tra tutte le storie lette nel libro, quella che mi ha più colpito è la tua (anche se molto sintetizzata). Questo perché mi è sembrata la più comune. Più che di successo, nel tuo caso hai parlato di grande impegno e di difficoltà.A mio avviso i Role Models devono essere considerati tali non unicamente perché cel' hanno fatta ma principalmente perché hanno saputo tenere testa alle difficoltà del mercato e della vita imprenditoriale in genere: hanno rischiato e ne è valsa la pena.Nel portare avanti l’iniziativa, sarebbe molto interessante approfondire questo aspetto.Ciò si riconduce ad un concetto molto importante espresso più volte da Fabrizio Capobianco.In Italia il fallimento di un progetto imprenditoriale viene visto come una cosa di cui vergognarsi.Per non parlare dei risvolti economico/burocratici con banche e istituzioni. Negli Stati Uniti (a suo dire) non è così.Il progetto Side Leaders, visti gli apprezzamenti espressi e l’impegno profuso dagli organi istituzionali, potrebbe porre tra gli obiettivi del manifesto proprio l’intento di sensibilizzare le persone e le istituzioni anche su tale argomento.Spesso chi non fa impresa non lo fa perché ha paura. E’ vero che c’è chi la paura l’ha messa e la mette da parte, però permettere che possa soffocare l’iniziativa delle persone nuoce a tutta la società.
"Mi piace""Mi piace"
Cara Giorgia, mi chiamo Anna e sono una maestra elementare. Ho avuto il tuo libro in prestito da una collega a gennaio e l'ho letto in 4 giorni, così ho portato mio figlio (24 anni) al tuo evento del 19 febbraio all'Ara Pacis. Risultato: me ne parla ancora…Non so esprimerti un parere sui 3 punti per i quali chiedi un suggerimento o una opinione, ma posso dirti che quello che stai facendo ha un grandissimo valore per i nostri ragazzi e per questo ti prego di accettare il banale "grazie" di una mamma che cerca di strappare il proprio figlio al tormento di un bombardamento mediatico che lo fa sentire un "disattato senza speranza" in questo Paese.Spero tanto che le tue iniziative possano sopravvivere ad un momento così tragico della nostra storia italiana e che qualcuno prima o poi si renda davvero conto di quanto certe persone (anche poche, ma giuste) potrebbero aiutare la nostra comunità a vivere in un posto migliore. Se la mia opinione avesse davvero "un peso" ti direi che l'Italia dovrebbe essere guidata da gente come voi: allora si che avremmo tutti più voglia di contribuire al nostro bene!Per quello che vale, mi auguro proprio che tu riesca a fare sempre meglio tutto quello che stai facendo e che mio figlio non si stanchi più di parlare di voi…Grazie davvero.Con sincera e profonda stima, Anna.
"Mi piace""Mi piace"