di TGCOM24
La rivista scientifica afferma che il metodo si basa su dati sbagliati e definisce Davide Vannoni “uno psicologo trasformato in imprenditore medico”. Lui replica: “Niente di nuovo”. Esperti italiani: “Stop alla sperimentazione”.
10:52 – Il metodo Stamina proposto da Davide Vannoni è basato su dati errati e ricalca una ricerca pubblicata nel 2003 da un’università ucraina. E’ quanto afferma Nature. La rivista scientifica definisce Vannoni “uno psicologo trasformato in imprenditore medico” e rileva come abbia avuto un grande seguito in Italia al punto da chiedere al ministero della Salute una sperimentazione clinica del metodo Stamina, con un finanziamento di 3 milioni di euro.
Il gruppo ucraino di cui parla Nature è quello coordinato da Elena Schegelskaya, all’università Kharkov. La rivista ripercorre poi la storia della richiesta del brevetto, presentata nel 2010 negli Stati Uniti e rileva che i dati sui quali si basava “erano stati duplicati da articoli pubblicati in precedenza e non attinenti”.
Il ministro Lorenzin: “Accuse gravi, Vannoni dia subito protocollo” – “Su questa vicenda ci sono luci e ombre. La denuncia di Nature sul metodo Stamina è molto grave e soprattutto desta grande preoccupazione. Però a questo punto Vannoni ha una strada, che è quella tracciata dal Parlamento: consegnare il protocollo senza fare trattative”. Lo ha detto il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin. Il presidente di Stamina Foundation, ha sottolineato il ministro a margine dell’assemblea di Farmindustria, “deve lasciare il suo protocollo ad una commissione che è fatta di profili professionali di altissimo valore scientifico, e che dovrà esaminarne la bontà e la natura. La valutazione poi darà ragione o torto, come avviene in questi casi”. La sperimentazione verrà avviata come previsto “rispettando le regole. Non credo – ha detto Lorenzin – ci siano altre strade; questa è la strada tracciata dal Parlamento”.
Esperti italiani al governo: “Stop esperimenti” – All’indomani della pubblicazione dell’articolo di Nature sulla vicenda Stamina, dal quale emerge un caso di plagio, alcuni fra i massimi esperti italiani di cellule staminali chiedono che il ministero della Salute blocchi la sperimentazione del Metodo Vannoni. “E’ assolutamente indispensabile che il governo prenda decisamente e immediatamente le distanze da una pratica che, invece di essere sperimentata a spese dei contribuenti, dovrebbe essere semplicemente perseguita legalmente e bandita immediatamente da tutti gli ospedali pubblici del Servizio Sanitario Nazionale in modo fermo, inequivocabile e irreversibile”, rileva uno dei massimi esperti internazionali di cellule staminali mesenchimali, Paolo Bianco, dell’università Sapienza di Roma.
Anche per Michele De Luca, direttore del Centro di Medicina Rigenerativa ‘Stefano Ferrari’ dell’Università di Modena e Reggio Emilia, alla luce della ricostruzione di Nature, “questa sperimentazione, che era inizialmente apparsa inevitabile, non ha adesso alcun senso e andrebbe evitata. Anche sulla base dei rischi ad essa connessi e già paventati dallo stesso ufficio brevettuale che ha respinto la domanda. Il tutto per rispetto verso pazienti che hanno creduto di trovarsi davanti ad una cura originale e in grado di rispondere alle loro speranze”.
Vannoni: “Articolo Nature è patetico” – “Non vedo niente di nuovo in quello che scrive Nature mentre sono davvero stupito dal commento di Pani dell’Aifa (citato da Nature nel suo articolo e nel quale critica il metodo ndr) perché è nella commissione scientifica che deve sperimentare il metodo Stamina e questo è un fattore che il ministro deve prendere in seria considerazione”. Questa la replica del presidente di Stamina Foundation, Davide Vannoni, dopo l’articolo della rivista. “Abbiamo sempre dichiarato che la radice del metodo Stamina è dei russi e questo è citato anche nella bibliografia della domanda di brevetto. Peraltro i russi hanno insegnato e lavorato con noi in Italia. Piuttosto è stato molto utile leggere le dichiarazioni di Pani per capire le sue reali intenzioni, perché critica la sperimentazione e questo non fa onore all’Italia e all’Aifa”. Vannoni su Facebook scrive che “Nature, nella speranza di far fare brutta figura ad una fondazione onlus italiana, stia, in realtà, scadendo e facendo solo politica di basso livello” con argomentazioni “che sfiorano il patetico”. “Se il ministro Lorenzin vuole dare seguito a quanto deciso dalle Camere – aggiunge – dovrà fornire a Stamina garanzie maggiori di obiettività della sperimentazione”.
Fonte: TGCOM
Non entro nel merito del vero/non vero della faccenda che altri sapranno certamente definire meglio di me, ma la cosa che trovo assurda è che 3 milioni di euro si possano spendere “così”, senza neanche aver valutato PRIMA la serietà e il fondamento di un protocollo tanto importante “per il bene dell’umanità” (forse). Le commissioni di valutazione le facciamo sempre “dopo che c’è scappato il morto”. Mi auguro che l’attuale Ministro della Salute sappia incaricare persone capaci di andare al nocciolo che certamente non riguarda il possesso del brevetto, ma la la salute della gente.
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