Mercoledì 30 Giugno scorso mi squilla il cellulare,
didin didin… leggo Koinè sul video (è il mio editore che mi cerca) e per un attimo ripenso a
Vito Monaco… :-) In realtà, stavolta mi cercano per dirmi che
sono stati contattati dall’Ambasciata coreana che mi sta cercando (
“Maremma bucaiola, che avrò combinato in Corea senza esserci ancora mai andata?” penso tra me e me…) e che hanno dato il mio cellulare ad un responsabile che mi chiamerà direttamente…
“Ciao, ciao” e chiudo. 5 minuti dopo, mi squilla di nuovo il cellulare,
didin didin…:
“Buongiorno dott.ssa Petrini, la chiamo per conto dell’Ambasciata coreana e ho avuto il suo numero dall’editore del suo libro”.
“Urca vacca” penso io
“mi hanno trovata, speriamo bene”. Inizia una conversazione a senso unico, nella quale quella che ascolta sono io, e nel giro di 3 minuti la mia posta elettronica scarica una mail con allegati: un modulo di partecipazione a
qualcosa da compilare e il documento illustrativo sul
qualcosa a cui mi stavano invitando ad aderire…
“Ecco dott.ssa, se lei dunque sarà d’accordo, le vorremmo assegnare il posto unico per l’Italia dopo aver fatto una lunga selezione. Possiamo incontrarci domani?”… Certo che si e ci incontriamo il giorno dopo. Dall’incontro in Ambasciata scopro di essere stata selezionata dai coreani come giovane leader per l’Italia nell’ambito del New Generation Leaders Program 2010 (vedi più avanti) che seleziona (per ogni Paese europeo) un giovane leader con età inferiore ai 40 anni, con lo scopo di avvicinare e creare opportunità di scambio e di crescita economica, sociale e culturale, tra le future generazioni coreane e quelle degli altri Paesi europei… Gulp! Ma perchè io? Ok che ho “una discreta opinione di me stessa”, ma non pensavo di inondare anche la Corea con il mio ottimismo… Come si fa a selezionare me di tanti che ne abbiamo in Italia? La curiosità è forte e alla fine questa domanda la faccio. Mi rispondono (debbo dire sorpresi) che: 1. non ci sono giovani leaders in Italia con certe caratteristiche (…e avendo scritto per molti versi la stessa cosa nel mio libro non possono che trovarmi d’accordo); 2. ho invaso tutte le prime pagine di Google sulle parole chiave “giovani leader” (…pensa se usavo pure 3 o 4 keywords a pagamento che potevo combinà!); 3. il mio profilo polivalente e orientato alla crescita delle future generazioni risponde perfettamente ai criteri di assegnazione del posto unico perchè il programma di quest’anno è proprio rivolto ai giovani e al futuro… Insomma, ho vinto, ma non so con chi altri sono andata in competizione e non mi sono nemmeno preoccupata più di tanto di capirlo… Sono contenta, contentissima, fuor di dubbio, non vedo l’ora di partire.
Ora, prima di lasciarvi al dettaglio di cosa sia sta roba (bellissima, mi sono fatta autorizzare dall’Ambasciata a poterne scrivere anche qui, tutte le volte che voglio) e di cosa parliamo esattamente, vorrei usare questo avvenimento per riflettere con voi su alcune cose che ci riguardano più da vicino, come Paese:
a) tanto di cappello alla Corea che, non solo è in grado di prendere iniziative come questa, ma che soprattutto ha capito che preoccuparsi per il futuro delle successive generazioni è un fattore che ha un valore strategico enorme (non solo per gli stessi giovani) per il futuro di un Paese e per il ruolo di quel Paese nel resto del mondo;
b) per quanto tempo ancora noi italiani andremo avanti con “finte delegazioni istituzionali” fatte di qualche tg e pochi soliti noti a scapito di un globo sempre più competitivo al punto da rivoltare la rapidità evolutiva di certi Paesi rispetto al nostro (magari anche quando e dove noi ci saremo preoccupati soltanto di frenarne l’espansione o confinarne le virtù);
c) se ne accorgono perfino in Corea che questo Paese non solo “è vecchio” ma neppure “ricambia” e ci si chiede perchè i giovani “non riescano a subentrare agli anziani” e, se di problema generazionale si tratta, perchè nessuno cerchi di creare le giuste condizioni per far si che in Italia cresca una nuova classe dirigente in grado di dare un futuro a questo Paese;
d) mi viene in mente un caro amico anziano molto intelligente che qualche giorno fa mi ha detto: “Lo sai perchè non si farà mai spazio a persone come te in questo Paese? Perchè sono troppo in gamba e perchè la precedente classe dirigente dovrebbe ammettere di essere stata incapace per anni, rispetto a persone come voi”;
e) ne avrei per tutto l’alfabeto sul mio tanto amato Bel Paese, ma per ora mi fermo qui.
Di seguito qualche informazione in più su questa bella opportunità che ovviamente non potevo che accettare…
NGLP 2010 sta per
New Generation Leaders Program. Co-organizzato dalla
Korea Foundation (KF –
http://www.kf.or.kr/) e dal
National Strategy Institute (NSI –
http://www.nsi.or.kr/) a Seoul, il
Korea-Europe NGLP è stato lanciato nel 2006 ed è stato condotto annualmente allo scopo di offrire ai futuri leader dei paesi europei l’opportunità di saperne di più su vari aspetti della Repubblica di Corea (Corea del Sud). E’ un programma che comprende l’approfondimento di aspetti storici, culturali, economici e di socio-politica, inerenti la Repubblica di Corea, attraverso un tour di più giorni, con l’intento di stimolare il dialogo, la discussione e il confronto, in un programma che mira
a costituire reti di network con i leader coreani di prossima generazione, per esplorare possibilità di cooperazione tra Europa e Corea.
Il programma si rivolge a leaders dei 27 Paesi europei (e alla Repubblica di Turchia), uno per Paese, con meno di 40 anni. Nel 2008 sono stati selezionati 14 partecipanti europei e l’anno dopo 17 (sempre in diversi campi, senza limitazioni di aree specifiche, in settori di esercizio o professione differenti): giovani leaders provenienti da ambiti governativi, imprenditoriali, della ricerca, della società civile, dei media, della politica, dell’economia, della tecnologia, della cultura, della sociologia, e delle relazioni internazionali.
I partecipanti, selezionati per ogni Paese dall’Ambasciata Coreana, visitano le varie istituzioni politiche, il mondo accademico, industriale e culturale, dentro e fuori la capitale di Seoul, e vengono coinvolti in seminari e feste per l’interazione con le loro controparti coreane. Il programma prevede anche un paio di spettacoli culturali, e un po’ di tempo libero da dedicare a gite in autonomia o a …libero shopping.
Di seguito quello che ho trovato fino ad ora di attendibile, interessante o “curioso” relativamente alla Repubblica di Corea, comunemente più nota come Corea del Sud:
–
il sito dell’Ambasciata di Roma, dove mi sono recata ieri per “accettare formalmente” la mia selezione (evidentemente pensavano che potessi anche rifiutare, incredibile ma vero…);
–
un documento Ice che ho trovato molto interessante sul quadro complessivo del secondo semestre 2009 nei rapporti generali tra Italia e Corea;
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