Altro giro altra corsa. Al panel Dematerial World del 10 Febbraio si è accodato il più seguito di tutta la giornata, gente in piedi, posti esauriti, attenzione e dibattito di altissima vivacità per una intensa ora e mezza di argomenti sostenuti a pieno ritmo dai relatori: Cambiare il Mondo “Made Possible”. Aperto e continuo il dibattito tra chi sostiene che l’Italia sta cambiando e chi invece sostiene ancora il contrario.
Forti i temi su venture capital e start up, sul fare nuova impresa in ambito new media, su come cambia il mondo dell’informazione che parla sempre troppo di quello che vede e troppo poco di quello che fa e sull’esperienza dei singoli, chiaro esempio di eclatanti nostrani casi di successo senza peli sulla lingua dei quali in Italia si continua a sapere sempre troppo poco. Un severo e rigoroso Luca Ascani parla di una Italia che, venture capital a parte, manca del tessuto necessario a fare un salto vero nell’innovazione più globale e competitiva, mentre un più visionario Paolo Barberis (che il giorno dopo annuncia di lasciare la sua storica Dada) dichiara di sentirsi affranto dalla mancanza di una informazione che sia più orientata a noi, alle nostre realtà, alle nostre storie di successo. Impeccabile come sempre la ventata passionaria e solare di Fabrizio Capobianco, neo Presidente di Funambol, che porta il suo contributo con lo sguardo d’oltreoceano. Infine ottime le new entry tra i format di l’Italia che innova, due scoperte recenti nell’edizione di quest’anno, non di meno pregio: Pier Ludovico Bancale, fondatore e Presidente di BootB e Marco Trombetti, cofondatore e CEO di Translated.

A seguire un “best moments” video anche per questo panel. Qui tutte le interviste live curate da ItaliaMagazine per l’Italia che innova e qui alcune foto del panel.