A presto, Madre Mia.

di Giorgia Petrini

Medjugorie è sempre un’esperienza inenarrabile, anche per una scrittrice. In realtà, quando torni vorresti poter dire tante cose agli altri, ai tuoi cari, ai tuoi amici. Vorresti trasmettere con gioia e semplicità ciò che ogni volta ti incanta e scalda il cuore in quel tenero abbraccio di Maria che circonda la tua vita con dolcezza. Vorresti “convincere” tutti ad andare, ad aprirsi, ad allentare la porta del dubbio, come un giorno hai fatto tu, ma non ce la fai. Del resto, prima di te, altri con te non sono riusciti a fare altrettanto. E’ normale. Fa parte di quelle esperienze che non si possono raccontare. Bisogna farle. Viverle in prima persona. E’ un posto unico, Medjugorie. E’ un luogo in cui, per grazia di Dio, la nostra unica e grande Verità si manifesta in ogni modo, indiscutibile, indomabile, inenarrabile. Si dicono, si scrivono e si mostrano tante cose su Medjugorie, ma non sono quasi mai quello che davvero Medjugorie è, fusione profonda e istantanea con Cristo nella fede più profonda.

Non conosco nessuno – credente o meno, curiosi e turisti inclusi – che sia tornato da questo luogo senza una nuova domanda, senza una risposta diversa, o senza essere stato toccato nel profondo del cuore in qualche modo da qualcosa, o da Qualcuno. Conosco persone che scelgono di dire e sostenere il contrario liberamente, ma anche loro sanno che nessuno resta quello che era prima, dopo essere stato a Medjugorie. E’ impossibile. E’ possibile invece che capiti di fare una cattiva esperienza, o che si compia male un’opera e che quindi resti in noi qualcosa di incompreso, di irrisolto: le aspettative, le comodità, la compagnia e le nostre condizioni di partenza sono tutti pregiudizi che, unicamente per nostra volontà e debolezza, rischiano di rendere sterile e incompresa la vera e grande meraviglia che si scopre dal saper osservare, ascoltare e vedere con occhi diversi, nuovi e immacolati ciò che accade oltre noi stessi, non per nostra volontà. Non c’è niente da fare, da capire, da vedere o da passare il tempo… A Medjugorie si incontra Cristo in ogni momento, in ogni luogo, in ogni altra persona che si incrocia nel cammino, in ogni minuto di preghiera, in ogni ora di silenzio, in ogni istante di pace, in ogni testimonianza, in ogni roccia calpestata e nelle centinaia di chilometri di sterpi che la precedono, prima di arrivare. E quando arrivi non c’è altro, ancora sterpi e ancora rocce e ancora povertà, silenzio, pace, preghiera, fede e incanto… E’ il luogo in cui Maria ti penetra nel cuore, chiunque tu sia e qualunque cosa tu abbia fatto, nel tuo soltanto, parla con te, ad ognuno di noi, alla tua miseria, ai tuoi peccati.

Era un pellegrinaggio di ringraziamento il mio, stavolta. In questo ultimo anno, ho chiesto e ho avuto (molto di più e sempre) ciò che nello stesso luogo chiesi – perché ancora non lo avevo – la volta prima, un anno fa. Ho bussato e mi è stato aperto (infinite volte). Ho cercato e ho trovato (oltre ciò che avrei immaginato). Sperimentare e toccare la fede con mano significa questo e Maria ne è la più tenera, vera e audace testimone, perpetua e vivente, soprattutto a Medjugorie. Maria è davvero la Regina della Pace.

Giovanni 16, 24
“Fino ad ora non avete chiesto nulla nel mio nome; chiedete e riceverete, affinché la vostra gioia sia completa.”

Messaggio del 2 Giugno 2013 

“Cari figli, in questo tempo inquieto io vi invito di nuovo ad incamminarvi dietro a mio Figlio, a seguirlo. Conosco i dolori, le sofferenze e le difficoltà, ma in mio Figlio vi riposerete, in Lui troverete la pace e la salvezza. Figli miei, non dimenticate che mio Figlio vi ha redenti con la sua croce e vi ha messi in grado di essere nuovamente figli di Dio e di chiamare di nuovo “Padre” il Padre Celeste. Per essere degni del Padre amate e perdonate, perché vostro Padre è amore e perdono. Pregate e digiunate, perché questa è la via verso la vostra purificazione, questa è la via per conoscere e comprendere il Padre Celeste. Quando conoscerete il Padre, capirete che soltanto Lui vi è necessario (la Madonna ha detto questo in modo deciso e accentuato). Io, come Madre, desidero i miei figli nella comunione di un unico popolo in cui si ascolta e pratica la Parola di Dio. Perciò, figli miei, incamminatevi dietro a mio Figlio, siate una cosa sola con Lui, siate figli di Dio. Amate i vostri pastori come li ha amati mio Figlio quando li ha chiamati a servirvi. Vi ringrazio!”

1 commento su “A presto, Madre Mia.”

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