Tutto è Grazia. Infatti, è gratis.

di Giorgia Petrini

271513Il tempo perso, come lo intenderemmo noi, nella vita non esiste. Esiste quello sprecato, quello buttato via, quello sperperato, quello speso male, ma quello perso proprio no. “Tutto fa brodo”, diceva mia nonna, “tutto serve”. In un certo senso, è vero.

A me fanno un po’ sorridere quelle persone che, con i pugni ben puntati sui fianchi e il petto in fuori, ti dicono: “Ah! Io rifarei tutto quello che ho fatto! Si, si, non cambierei proprio niente della mia vita“. In genere, con un filo di invidia poco cristiana, rispondo: “Beato te, io metà della mia la metterei nel caveau di una banca svizzera, se potessi scriverla su un centone, e poi incendierei tutta la strada (per sicurezza)…”. In realtà, dentro di me, mi rassicura l’abbraccio di un Padre che tutto sa e tutto perdona…

Saper vivere, per me, non è questione di rimorsi, di rimpianti, di pentimento o di essere più o meno “bravi” di altri a farlo. Chi sa davvero come si vive? Cosa lo attenderà, per cosa soffrirà nella vita, di che vivrà… nessuno. C’è gente che vive per caso tutta la vita, comprese le scelte (apparenti) che fa; altra gente si trascina tra il dovere e il piacere con aria rassegnata, quasi un po’ sconfitta; altri ancora vivono alla giornata in attesa del colpo di c _ _ o, a caccia della mosca sul naso con le bacchette cinesi sempre in mano; poi ci sono i sempre allegri, nutriti da un dentifricio che fa mostra perenne di bel sorriso; e, altrettanto, i sempre tristi, quelli che – a detta loro, e magari sarà anche vero, non so – nessuno li capisce, che hanno sempre da lamentarsi, da logorare il prossimo come le spugnette abrasive per i piatti, da grattarsi l’anima come fossero stati gatti randagi in un’altra vita o da essere sempre scontenti di ogni cosa che succede. Non solo a loro, s’intende.

Tutto serve per trovarsi esattamente dove si è, al punto in cui ci si trova, contenti o rassegnati, delusi o appagati, accesi o spenti, felici o depressi. In realtà, tutto servirebbe a concorrere al bene, per noi e per gli altri, e a ciò per cui siamo destinati, scelti, eletti. Ma la vita, spesso, ci trascina via: il tempo passa tra la foga e la fretta di un’esistenza spesa a pensare alle cose da fare, a ciò che lungo il cammino ci succede, ci domina e ci dirige, e la vita scorre, lasciandoci però sempre qualcosa. “La mancia” è fatta di persone, luoghi, esperienze, gioie e dolori che interagiscono con noi, e noi con loro. La sollecitazione perenne alla quale ci esponiamo – venendo al mondo – è La Domanda alla quale, ogni giorno, siamo chiamati a rispondere, secondo virtù, amore, obbedienza, libero arbitrio, volontà. Certo che rifaresti tutto quello che hai fatto! Nulla di quello che hai fatto era tuo. Ti era stato destinato, aspettava te per accadere. Pur volendo, non avresti potuto fare diversamente. In molte occasioni della tua vita, di fatto, dovevi passare da lì, fare quella cosa, vedere quella persona, andare in quel posto. C’è poco da fare, tutto serve, veramente: che ci piaccia oppure no.

La Grazia, però, è un clamoroso salto di qualità. Davvero notevole, direi. Tra “tutto serve” e “tutto è Grazia” ci corre tanto quanto tra ciò che paghiamo e ciò che ci regalano. Non sempre ciò che “ci serve” è gratis: il più delle volte, a dirla tutta, non ci servirebbe proprio. Nell’era del consumismo scellerato, ciò che pensiamo “ci serva”, oltre a non servirci veramente, non è mai gratis, infatti, siamo sempre noi, alla fine, “a servire” i nostri idoli, comprati a caro prezzo, fino a diventarne schiavi. La vera cosa “buffa” è che ciò che ci occorre veramente è gratis. Ci viene donato, come ogni singolo giorno della nostra vita, da vivere sempre come fosse l’ultimo. E’ lì vicino, ed è gratis. E’ una Grazia, appunto. La vita stessa lo è. Arriva così, dal Cielo. Ho capito, ormai, che qualunque cosa tu possa pensare di ciò che te ne farai, ti servirà. Ti viene data per questo, perché sia utile ad altri, oltre che a te, perché tu possa farla diventare una cosa straordinaria, una cosa che rimane.

Imparare a vivere di Grazie ha rimesso la mia vita in carreggiata. Tutto è Grazia, anche quando a me non piace o non lo capisco. Non so quali programmi abbia Dio su di me e ancor meno so “cosa farò” delle conseguenze dei suoi piani. So per certo, però, che per me il tempo ha smesso di passare invano: non ho più bisogno di sapere che ore sono. Forse qui non varrà un gran che, ma lassù, se c’è da aspettare, non si scherza: roba che, niente niente, passa un’eternità. Meglio arrivare allenati…

Il_tempo_che_passa

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