di Carla Mauro
Carissima La Grace,
anche a te, arrivata quasi 10 anni fa a Roma con Marie, desidero scrivere qualcosa.
Eravamo nella capanna di Mbeti, eri appoggiata al muro di fango con davanti me, mio marito Nzumbu, tua madre, il direttore della scuola e ho capito la tua forza quando non cedesti sull’articolo davanti al tuo nome.
“Come ti chiami?”
“La Grace”
“A bene, Grace!”, ti rispondo.
“ No, La Grace!”
Troppo lungo spiegarti che l’articolo lo usano in alcune regioni parlando però in terza persona! La Carla , la Francesca, la Grazia…. Tu lo volevi, per te era parte del nome e lo mettemmo sul tuo passaporto!
Nonostante la tua cardiopatia rendesse il tuo corpo piccolo e affaticato, con la pancia gonfia di liquidi, il torace stretto e il fiato corto, avevi una grandissima determinazione e forza interiore. Non riuscivi, a differenza di Marie, a conquistare la simpatia degli altri ed è per questo che dovemmo chiamare qualche connazionale a farti assistenza in ospedale, eri diffidente verso “i bianchi”, ti occorreva tempo … La tua stenosi aortica era così serrata che il cardiochirurgo disse che era la prima volta che operava un caso simile ancora bambina, di solito ne aveva viste così solo dopo 50 anni di malattia reumatica. Fosti operata e piano, piano, oltre alla valvola cominciasti ad aprire tutto il tuo cuore!
Finalmente rispondevi al mio sorriso con un sorriso e anche se non avevi bisogno di accudimento come Marie era bello tenerti per mano ed accompagnarti nella veloce crescita che il tuo stato di salute ti stava permettendo.
Dalla morte sicura entro pochi mesi sei passata alla vita e la stai vivendo a pieno, con orgoglio. Sempre prima in classe, nella scuola Magic Amor di Mbeti, anche al nostro esame di selezione per la media hai avuto il massimo: 100% dei voti, l’unica di oltre 300 allievi. E siccome correggiamo alla cieca e proclamiamo con i numeri, non sai quale gioia è stata per me vederti uscire dal gruppo degli studenti per venire a prendere il tuo abbraccio ufficiale davanti alle autorità scolastiche e del villaggio.
La Grace so bene che ti diplomi questo anno sempre al nostro liceo e forse , se avrai avuto il punteggio più alto, ti manderemo a studiare all’Università. Chissà se farai medicina, come tante volte mi hai confidato, ne sarei orgogliosa.
Se sarà così ricordati un consiglio della tua mamma italiana, che da molti anni è anche medico: l’intelligenza è importante, ma il cuore lo è anche di più! Ama i pazienti che Dio ti affida e vedrai che con le tue capacità, sarai in grado di aiutarli e curarli.
Un abbraccio con tanto affetto,
la tua mamma Carla.