Archivi tag: Figli di chi?

Madri surrogate: la Corte europea riconosce il legame padre-figli.

di Rita Guma, 27 Giugno 2014

Un bimbo nato in Russia da padre italiano e madre surrogata russa al rientro in Italia è stato messo in un istituto e dichiarato in stato di abbandono e quindi adottabile in quanto il certificato di nascita che individuava il padre biologico e la moglie come genitori non era stato trascritto nel nostro paese perché non riportava il nome della madre naturale.

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«L’ideologia gender usa la libertà per distruggere l’uomo. Per affrontarla bisogna vivere secondo coscienza e fare come la Manif».

L’ex femminista convertita Gabriele Kuby, il cui lavoro è apprezzato anche da Benedetto XVI, fa l’esempio della Francia e della Manif pour tous: «I soldi e il potere sono dall’altra parte ma vedo una resistenza».

di Benedetta Frigerio, 16 Settembre 2014

La sociologa tedesca Gabriele Kuby, ex militante femminista, convertita al cattolicesimo all’età di 53 anni, autrice di diversi volumi, da ultimo La rivoluzione sessuale globale. Distruzione della libertà in nome della libertà, uscito l’anno scorso e tradotto in più di sei lingue, in un’intervista pubblicata l’8 settembre sul Catholic Word Report ha approfondito il tema della sua conversione, la scoperta della verità e dell’ideologia gender come «una rivoluzione globale». Continua a leggere «L’ideologia gender usa la libertà per distruggere l’uomo. Per affrontarla bisogna vivere secondo coscienza e fare come la Manif».

Perché non dobbiamo abbandonare i giovani allo Stato e alla scuola.

di Aldo Trento, 17 Ottobre 2014

Caro padre Aldo, ieri una ragazza di 15 anni, figlia di un mio amico, si è tolta la vita. Non so perché lo ha fatto, non so cosa l’ha spinta, ma mi ha fatto pensare a come vedo vivere tanti ragazzi che, rifiutando la realtà in cui vivono, sottovalutando l’importanza di avere amici veri, non conoscendo l’importanza di avere punti di riferimento certi, rifiutano la realtà e vivono nella speranza di “apparire”. Vedo ragazzi che passano i giorni senza stimoli, senza ideali, annegando nella banalità. Penso che un primo modo di rispondere all’inevitabile, umana esigenza di aiutarli sia quello di fare un lavoro su di me, per essere sempre più vero. E poi?
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