di Marcello Palmieri, 11 Novembre 2014
L’Italia non riconosce la maternità surrogata. Dunque quel bimbo è come se fosse figlio di nessuno. E per questo deve essere dato in adozione. Lo ha stabilito la Corte di Cassazione, chiamata per la prima volta a pronunciarsi su un caso di utero in affitto. Una sentenza storica, che sembra sconfessare la linea ben più indulgente sinora seguita sulla stessa materia da altri tribunali italiani. E che, nella sua semplicità, fa propri inoppugnabili dati di fatto: per «l’ordinamento italiano, madre è colei che partorisce», e questo ordinamento «contiene un espresso divieto, rafforzato da sanzione penale, della surrogazione di maternità». Continua a leggere Brescia, in adozione il figlio dell’utero in affitto