Archivi tag: Natale

Don Giussani: «Arriva il Natale, il fuoco»

di Redazione

24 dicembre 2004: la copertina di Natale del Tg2 è l’ultimo intervento pubblico di don Luigi Giussani. Il fondatore di Comunione e Liberazione sarebbe poi deceduto il successivo 22 febbraio. Continua a leggere Don Giussani: «Arriva il Natale, il fuoco»

Anche oggi ti amo.

“Esistono solo due modi di amare una persona: il primo è prendendosene cura, l’altro è quello sbagliato” (cit. Mirko Papetti, un vecchio amico…).
Sarà che in tempo di Avvento il cuore si scalda; sarò io ad essere tremendamente ignara di come in realtà vanno le cose del mondo dopo averne preso parte attiva per anni; sarà il mondo ad ispirarmi, col senno di poi, nel suo vivere lontano dalle cose che contano davvero; o sarà stato il bel pezzo di qualche giorno fa di Andrea Torquato Giovanoli a intenerirmi ancora di più come una polpetta d’agnello bollito scongelata al microonde… (Bleah, mamma mia cosa ho scritto!)… Ma… qualunque sia il motivo, credo che sia ora di farla finita. Continua a leggere Anche oggi ti amo.

Aiuisccccciu …Pace, amore e gioia

E’ vecchio di un anno questo fotomontaggio ma è “attuale di oggi” questa umidissima vigilia di Natale…
Venerdì, Sabato e Domenica, tra indigestioni e rare compagnie, c’è da aspettarsi il solito cugino che non sapevi di avere o lo zio anziano che ti fa il necrologio dei morti viventi. Conosce il becchino, è sicuro. Sono tutti morti! :-/
Il più bel regalo mediatico intanto l’ho avuto dalla Rai che un paio di sere fa ha mandato in prima serata il mitico “Alvin Superstar”, che sballo: 3 scoiattoli che ballano e cantano in tour in giro per il mondo tra chi li impagina tutte le volte in copertina e chi si strappa i capelli per loro. Classico esempio di come creatività e innovazione possano diventare un connubio virtuale fenomenoscenicamente assurdo ma figo, mooolto figo! Continua a leggere Aiuisccccciu …Pace, amore e gioia

Caro Babbo Natale, che a Natale sei "caro" a tutti

Caro Babbo Natale, che a Natale sei caro a tutti, quest’anno (quello nuovo, non quello che sta finendo) vorrei tanto sapere cosa farà l’Italia da grande.
Vorrei che questo Paese imparasse a volersi bene, molto bene, quanto ne merita per il gran Bel Paese che è davvero. Vorrei che il nostro Stato divenisse arena di virtù, grazia di reciproco affetto e pozione magica di giustizia vera, lealtà, uguaglianza, diritti umani e civiltà. Vorrei che tutti gli uomini ricordassero guerra e pace per imparare a dare più ascolto a gioia, fede e serenità.
Vorrei che i giovani pretendessero il dovere allo studio, anzichè il diritto. Vorrei che la gente imparasse a convivere cercando la propria identità in colui che parla un’altra lingua. Vorrei che lo stivale che tanto calpestiamo con disgusto tutti i giorni ci desse un ricco calcio nel sedere e con un colpo di tacco ci mandasse tutti a casa, tutti, anche quelli che si credono meglio di altri.
Vorrei che chi si affatica tanto ad impegnare movimenti, parole e progetti per i giovani, lo desiderasse veramente, perchè in verità basterebbe talmente poco.
Vorrei che le donne tornassero ad essere le mamme di una volta e che le nonne del 2050 sapessero ancora fare la marmellata fatta in casa o la pizza di Pasqua, come facevano le mie.
Vorrei che tra potere e volere questa generazione potesse di più volendo di meno e che volesse di più anche senza potere. Vorrei che ad ognuno, giovane o anziano che sia, fosse ridato il proprio sogno, il diritto a poterne avere almeno uno e il dovere a voler pretendere di avere almeno una chance per poterlo realizzare. Vorrei che i grandi vincitori possano avere storie di sconfitta e che il vanto possa per tutti essere l’esperienza di poterle raccontare e non cosa essere in un mondo che concede a tutti ormai qualunque falsa o vera identità.
Vorrei che il coraggio non fosse una moda succulenta da sfoggiare in pubblico armati di un casco in un corteo e che la forza non fosse la morsa mentale di chi tiene stretto il collo dell’esistenza umana. Vorrei che il freddo per un attimo intorpidisse le coscienze e che la neve di questi giorni tenesse al caldo le migliori intenzioni di chi, se del caso, ne possa nutrire ancora. Vorrei che imparassimo a dare l’esempio, che gli ultimi siano i primi e che merito e dignità non abbiano più un prezzo.
Vorrei che la smettessimo di credere che tu esista davvero e che finalmente capissimo che ogni Paese è nelle mani dei suoi paesani. Vorrei che questo Natale tutti trovassero sotto l’albero un’Italia diversa. Più bella, più sana e più vera per tutti. Vorrei che mettessimo una coccarda alla nostra bella patria e che la portassimo in giro a spalla gridando come ormai non si fa più da secoli …“Viva l’Italia, viva l’Italia!”. Probabilmente con tutto ciò vorrei troppo, troppo o assai, ma in questo regno il desiderio è ventuo meno e la paura di non farcela attanaglia i deboli tanto quanto i poveri e gli onesti. Vorrei che tu fossi veramente in grado di fare tutto questo, o anche solo la sua metà, ma non lo sei. Lo so. Ridimensionando alla tua portata queste poche righe, vorrei soltanto che per un giorno, o magari due, tu possa mettere un sorriso sotto l’albero del mondo e che di quel mondo la nostra Italia possa essere fiera con l’ambizione di farne presto parte da protagonista. Grazie.

var pf_id = “1824911”; var pf_format = “ctext2_468x60”; var pf_lang = “”; var pf_xslurl = “http://hst.tradedoubler.com/file/20649/contextual/pf_cx.xsl”; var pf_maxresults= “2”; var pf_method = “automatic”; var pf_keywords = “”; var pf_exclude = “”; var pf_categories = “201,1479,115,117,119,137,1058,167”; var pf_epi = “”; var pf_bgcolor = “FFFFFF”; var pf_bordercolor = “D9D2D2”; var pf_linkcolor = “5A89DB”; var pf_urlcolor = “3C9605”; var pf_textcolor = “0A0401”;