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San Giuseppe Moscati: non la scienza, ma la carità.

di Redazione

San Giuseppe Moscati
(Benevento, 1880 – Napoli, 1927).

MoscatiMedico e professore di prim’ordine, dedicò la sua vita ai malati ed ai poveri, consapevole che sovente “la scienza gonfia”, mentre “la carità edifica”. Riflettendo sul lavoro del medico, nobilissimo ma incapace, in ultima analisi, di sconfiggere la morte corporale, ricordava che il medico non deve essere solo uomo di scienza, ma anche uomo di carità e amore. Scriveva: “Non la scienza, ma la carità ha trasformato il mondo, in alcuni periodi; e solo pochissimi uomini son passati alla storia per la scienza; ma tutti potranno rimanere imperituri, simbolo dell’eternità della vita, in cui la morte non è che una tappa, una metamorfosi per un più alto ascenso, se si dedicheranno al bene”.

Fonte: “Scienziati, dunque credenti” (Francesco Agnoli), Edizioni Cantagalli.

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Bersanelli: Tutto è creato, ora. Anche l’invisibile.

di Redazione

Marco Bersanelli
 (Milano, 1960).

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Astronomo ed astrofisico di fama internazionale. E’ fra gli iniziatori e i responsabili scientifici della missione spaziale PLANCK dell’Agenzia Spaziale Europea, dedicata a misure ad alta precisione della radiazione cosmica, per comprendere le origini dell’Universo.
Ha affermato: “… “Per mezzo di Lui tutte le cose sono state create”. Non solo le cose visibili, ma anche quelle invisibili: come le leggi di natura, che non si vedono, ma che come un intreccio delicatissimo e mirabile hanno permesso all’universo di evolvere fino ad accogliere la complessità e di sostenere la vita, fino alla vetta misteriosa della coscienza, dell’io umano. O come lo spazio e il tempo, che non si vedono, ma che accolgono nel loro alveo l’esistenza di tutte le altre creature: ogni singolo istante di tempo è creato, questo istante è creato. Tutto è creato, ora. E’ commovente pensare che il mistero infinito che trae dal nulla l’universo in ogni istante si è preso cura di ciascuno di noi (“Che cos’è l’uomo perché te ne curi?”), fino a diventare compagnia umana alla nostra vita…”. (discorso tenuto in Vaticano il 15 ottobre 2011). Bersanelli è promotore, insieme ad altri scienziati, dell’associazione “Euresis”, per la Promozione e lo Sviluppo della Cultura e del lavoro Scientifico (www.euresis.org).

Fonte: “Scienziati, dunque credenti” (Francesco Agnoli), Edizioni Cantagalli.

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L’uomo cerca Dio. Parola di Francis Collins.

di Redazione

Francis Collins
 (Maryland, 1950).

Dr. Francis S. Collins, Director of NIH.Intraprende gli studi medici, prima di divenire genetista di fama internazionale; è stato a lungo capo dell’Human Genome Project e direttore del National Human Genome Research Institute. Ha contribuito alla scoperta degli errori di trascrizione genetici che provocano la fibrosi cistica, la neurofibromatosi e la malattia di Huntington. Ha scritto Il linguaggio di Dio. Alla ricerca dell’armonia fra scienza e fede in cui racconta il suo passaggio dall’ateismo alla fede e la decifrazione del genoma umano cui ha partecipato da protagonista. Ha scritto, nell’opera citata: “Noi uomini, però, siamo anche unici per certi tratti che resistono ad una spiegazione evoluzionistica ed evidenziano la nostra natura spirituale. Fra questi l’esistenza della legge morale (la cognizione del bene e del male) e la ricerca di Dio che caratterizza tutte le culture umane lungo l’intero corso della storia”.

Fonte: “Scienziati, dunque credenti” (Francesco Agnoli), Edizioni Cantagalli.

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Carlo Rubbia e le costellazioni poste da Dio nel firmamento.

di Redazione

Carlo Rubbia
 (Gorizia, 1934).

downloadFisico italiano, cattolico, ultimo vincitore del premio Nobel per la fisica, nel 1984. Ha dichiarato: “L’uomo di scienza non può non sentirsi umile, commosso e affascinato di fronte a questo immenso atto creativo (del Big Bang, ndr) … Vanno ricordate le fasi successive di questa immensa trasformazione a partire dalla creazione fino al giorno d’oggi. L’universo si è evoluto in maniera unitaria e coerente, come se fosse un unico tutto. Ricordiamo a questo proposito le parole della Genesi, dove si dice: “Dio pose le costellazioni nel firmamento del cielo per illuminare la terra e per regolare giorno e notte e per separare la luce dalle tenebre. E Dio vide che era cosa buona..

Fonte: “Scienziati, dunque credenti” (Francesco Agnoli), Edizioni Cantagalli.

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Jérôme Lejeune: una vita spesa per i Down.

di Redazione

Jérôme Lejeune
 (Montrouge, 1926 – Parigi, 1994).

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Medico e genetista di fama mondiale, intuì per primo che il cosiddetto mongolismo (o sindrome di Down) è la conseguenza di un errore genetico. Per la prima volta nella storia della genetica si scoprì quindi che esiste un legame tra un ritardo mentale e un’anomalia cromosomica. Scoprì anche la malattia del grido di gatto, la monosomia 9, la trisomia 13. Condusse celebri battaglie contro l’introduzione dell’aborto in Francia e l’eliminazione dei “suoi malati”, i Down, alla guarigione dei quali dedicò gran parte della sua vita. Esperto internazionale per la Francia sull’effetto biologico delle radiazioni nucleari, primo professore di genetica alla facoltà di medicina di Parigi, membro di tutte le più prestigiose accademie delle scienze mondiali, è venerato dalla Chiesa cattolica come “servo di Dio”.

Fonte: “Scienziati, dunque credenti” (Francesco Agnoli), Edizioni Cantagalli.

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Quel fisico sacerdote Lemaître, padre del Big Bang.

di Redazione

Padre Georges Edouard Lemaître
 (Charleroi, 1894 – Lovanio, 1966).

LemaitreSacerdote, astronomo e fisico belga, ha proposto per primo la teoria dell'”atomo primitivo” detta anche “Big Bang”, sull’origine dell’universo e ha per primo ipotizzato l’espansione dell’universo. Per molti anni la sua teoria fu combattuta da coloro che la ritenevano “troppo cristiana”. Il premio Nobel per la fisica nel 1978, Arno Penzias, che convalidò con la sua scoperta la teoria del Big Bang di Lemaître, dichiarò: “I migliori dati in nostro possesso (riguardo all’origine dell’universo) sono esattamente quelli che avrei potuto predire se non avessi avuto altro su cui fondarmi che il Pentateuco, i Salmi, la Bibbia nel suo complesso”.

Fonte: “Scienziati, dunque credenti” (Francesco Agnoli), Edizioni Cantagalli.

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Il credente Marconi, tra la radio e il Premio Nobel.

di Redazione

Guglielmo-MarconiGuglielmo Marconi
 (Bologna, 1874 – Roma, 1937).

Fisico, inventore della radio, premio Nobel per la Fisica nel 1909. Fu amico intimo di papa Pio XI e sincero credente.

Fonte: “Scienziati, dunque credenti” (Francesco Agnoli), Edizioni Cantagalli.

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Alexis Carrel: dall’eugenetica alla fede.

di Redazione

Alexis Carrel
 (Sainte-Foy-lès-Lyon, 1873 – Parigi, 1944).

220px-Alexis_Carrel_02Medico, inventore di mezzi terapeutici, sostenitore dell’eugenetica, nel 1912 ottenne il Premio Nobel per la medicina. Durante un viaggio a Lourdes passò dall’ateismo alla fede. Scriveva: “C’è una grande differenza tra Gesù di Nazareth e Newton: ed è che il precetto dell’amore reciproco è una legge infinitamente più importante della gravitazione universale (Alexis Carrel, Viaggio a Lourdes. Frammenti di diario, 1956). Circa cent’anni dopo, un altro Nobel per la medicina, Luc Montagnier, dichiarerà: “In merito ai miracoli di Lourdes che ho avuto occasione di studiare, credo effettivamente che siano inspiegabili. Ci sono dei cambiamenti brutali del corpo di cui per il momento non si conosce la ragione”.

Fonte: “Scienziati, dunque credenti” (Francesco Agnoli), Edizioni Cantagalli.

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Don Giuseppe Mercalli e la terra che trema.

di Redazione

Don Giuseppe Mercalli
 (Milano, 1850 – Napoli, 1914).

8881675_origSacerdote, geologo, sismologo e vulcanologo, ha legato il proprio nome alla famosa “Scala Mercalli” per la misurazione dell’intensità di un terremoto. A lui dobbiamo la prima cartina vulcanologica e la prima cartina sismica d’Italia.

Fonte: “Scienziati, dunque credenti” (Francesco Agnoli), Edizioni Cantagalli.

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Don Luigi Cerebotani, il sacerdote inventore.

di Redazione

Don Luigi Cerebotani
 (Lonato, 1847 – Verona, 1928).

220px-Luigi_CerebotaniSacerdote, fu grande inventore in svariati campi: inventò un nefometro, il teletopometro, per misurazioni a distanza (adottato dalla marina tedesca), il teletipografo (1909), primo esempio di telescrivente (impiegato in Germania, in Francia e in Vaticano), il teleautografo, per trasmettere a distanza disegni e scritti (perfezionamento del pantelegrafo di Caselli) e altri apparecchi per radiotelegrafia e telefonia.

Fonte: “Scienziati, dunque credenti” (Francesco Agnoli), Edizioni Cantagalli.

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