di Redazione
Francesco Faà di Bruno (Alessandria, 1825 – Torino, 1888).
“Faà di Bruno visse a Torino proprio negli anni cruciali della formazione del Regno d’Italia (…) Dotato di un’incredibile capacità di lavoro, fu militare e cartografo, musicista e filantropo, architetto, inventore, giornalista ed editore; si applicò particolarmente agli studi matematici, in cui eccelse raggiungendo una fama di livello internazionale. Le sue convinzioni, in un’epoca sicuramente ostile alla religione, gli procurarono la costante opposizione dei dirigenti dell’Università di Torino, che mai riconobbero il suo valore e mai vollero concedergli la cattedra da professore ordinario che sarebbe stata il naturale compimento della sua brillante carriera scientifica. Fu allievo a Parigi del matematico Augustin Cauchy, che lo introdusse nella Società di san Vincenzo de’ Paoli. Fra le molte iniziative che testimoniano l’impegno sociale di Faà di Bruno a Torino, ricordiamo: il piano per il risanamento igienico-idrico della città con la costruzione di bagni e lavatoi pubblici; l’istituzione di fornelli economici; la creazione di una biblioteca mutua circolante; la fondazione dell’Opera di Santa Zita, una casa di accoglienza per donne lavoratrici che s’ispirava all’Oeuvre des Servantes di Parigi” (www.disf.org).
Fonte: “Scienziati, dunque credenti” (Francesco Agnoli), Edizioni Cantagalli.