Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Luca 21,29-33.
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli una parabola: «Guardate il fico e tutte le piante;
quando già germogliano, guardandoli capite da voi stessi che ormai l’estate è vicina.
Così pure, quando voi vedrete accadere queste cose, sappiate che il regno di Dio è vicino.
In verità vi dico: non passerà questa generazione finché tutto ciò sia avvenuto.
Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno.
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San Gregorio Magno (ca 540-604), papa, dottore della Chiesa
Omelie sui Vangeli, n° 1
“Sappiate che il regno di Dio è vicino”
“Guardate il fico e tutte le piante; quando già germogliano, guardandoli capite da voi stessi che ormai l’estate è vicina. Così pure, quando voi vedrete accadere queste cose, sappiate che il regno di Dio è vicino”. E’ come se il nostro Redentore dicesse chiaramente: “Se si riconosce l’estate prossima dai frutti sugli alberi, si può lo stesso riconoscere dalla rovina del mondo che il Regno di Dio è vicino”. Queste parole ci mostrano bene che il frutto del mondo è la sua rovina; non cresce che per cadere; germoglia per far perire con delle calamità ciò che avrà fatto germogliare. A ragione il Regno di Dio è paragonato all’estate, poiché allora passeranno le nuvole della nostra tristezza e brilleranno della luminosità dell’Eterno Sole i giorni della vita… “I cieli e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno”. Nulla nella natura delle cose materiali è più duraturo del cielo e della terra e nulla quaggiù passa più presto di una parola pronunciata… Il Signore dice perciò: “I cieli e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno”. E’ come se dicesse chiaramente: “Tutto quanto è duraturo intorno a voi, non lo è per l’eternità; e tutto quanto in me sembra passare è in realtà fissato e non passa, poiché la mia parola che passa esprime pensieri che restano senza poter mutare”… Fratelli miei, non amate dunque questo mondo, che non potrà durare a lungo, come vedete. Fissate nello spirito il comandamento che l’apostolo Giovanni ci dà per metterci in guardia: “Non amate né il mondo, né le cose del mondo! Se uno ama il mondo, l’amore del Padre non è in lui” (1Gv 2,15).