Archivi categoria: Coppie e scoppiati

Brescia, in adozione il figlio dell’utero in affitto

di Marcello Palmieri, 11 Novembre 2014

L’Italia non riconosce la maternità surrogata. Dunque quel bimbo è come se fosse figlio di nessuno. E per questo deve essere dato in adozione. Lo ha stabilito la Corte di Cassazione, chiamata per la prima volta a pronunciarsi su un caso di utero in affitto. Una sentenza storica, che sembra sconfessare la linea ben più indulgente sinora seguita sulla stessa materia da altri tribunali italiani. E che, nella sua semplicità, fa propri inoppugnabili dati di fatto: per «l’ordinamento italiano, madre è colei che partorisce», e questo ordinamento «contiene un espresso divieto, rafforzato da sanzione penale, della surrogazione di maternità». Continua a leggere Brescia, in adozione il figlio dell’utero in affitto

Divorzio lampo, il primo caso a Palermo: a una coppia sono bastati 6 giorni per l’addio

È stata applicata la nuova legge entrata in vigore martedì scorso. Gli avvocati hanno condotto la negoziazione.

di Riccardo Arena, 18 Novembre 2014

PALERMO. Sei giorni. Anni di attesa, altri da attendere, ma alla fine è bastata meno di una settimana, per la prima coppia palermitana che si è detta addio con il «nuovo» divorzio: le norme sono entrate in vigore martedì 11 e ieri hanno trovato la prima pratica applicazione. Hanno fatto tutto gli avvocati, che hanno condotto la negoziazione: è bastato così che la Procura del capoluogo desse un nulla osta, per sciogliere il matrimonio tra un professionista e un’impiegata, senza figli, separati dal 2007. Continua a leggere Divorzio lampo, il primo caso a Palermo: a una coppia sono bastati 6 giorni per l’addio

Risposati: la Fede ribadisce No

“Questo implica concretamente che se l’uomo e la donna non possono, per motivi gravi, per esempio l’educazione dei figli, adempiere all’obbligo della separazione, prendano l’impegno di vivere in completa continenza, cioè di astenersi dagli atti riservati agli sposi”.

di Marco Tosatti, 13 Novembre 2014

Il Blog francese “Homme nouveau” pubblica la risposta che la Congregazione per la Dottrina della Fede ha inviato a un sacerdote francese che chiedeva come doveva comportarsi per quanto riguarda l’eucarestia. Continua a leggere Risposati: la Fede ribadisce No

Ventenne decide di abortire all’ottavo mese: arrestata per infanticidio.

La giovane vive nel Pescarese: era stata abbandonata dal marito. Indagati un ginecologo e un infermiere in pensione che l’avrebbero aiutata.

di Redazione, 24 Aprile 2014

Arrivata al settimo-ottavo mese di gestazione, con l’aiuto di alcuni conoscenti ancora da identificare, nel periodo compreso tra la fine di gennaio e la metà di febbraio, ha abortito con la conseguente morte del neonato. Ora P. P., una ventenne di Civitaquana, un paesino di 1.300 anime nel Pescarese, è stata arrestata per infanticidio e occultamento di cadavere. Continua a leggere Ventenne decide di abortire all’ottavo mese: arrestata per infanticidio.

Quanta fretta per disgregare la famiglia.

di Alfredo Mantovano, 7 Novembre 2014

C’è un tratto che accomuna i provvedimenti finora imposti dal governo Renzi sui temi eticamente sensibili: si tratti di stravolgere le norme sulle droga, aprendo a una sua legalizzazione di fatto (è accaduto fra marzo e maggio di quest’anno), o di accettare senza battere ciglio l’anarchia sulla fecondazione artificiale (agosto), o infine di privatizzare la gestione delle crisi familiari (oggi), il filo conduttore è, insieme con la gravità del merito, il tratto semplicistico col quale si affrontano questioni che esigerebbero mesi di discussione monotematica. Continua a leggere Quanta fretta per disgregare la famiglia.

Divorzio facile, famiglia più precaria.

di Giovanni Grasso, 6 Novembre 2014

Divorzio e separazione senza giudici, maggiore possibilità di ricorrere ad arbitrati, disincentivi per le cause civili e taglio delle ferie ai magistrati. Continua a leggere Divorzio facile, famiglia più precaria.

«Divorziata, risposata e senza comunione. Giusto così».

di Renzo Puccetti, 5 Novembre 2014

«Il giorno in cui la mia anima diventò cattolica fu il giorno in cui scoprii che come donna divorziata risposata non potevo ricevere la Comunione. Sgorgarono lacrime di dolore e di gioia. Dolore perché avevo finalmente compreso la verità della transustanziazione soltanto per scoprire di non poterla ricevere, e gioia perché avevamo finalmente trovato il fondamento della vera autorità, la sua Chiesa, quella che lui aveva fondato, quella il cui scopo era conservare tutto ciò che lui aveva insegnato agli Apostoli». Continua a leggere «Divorziata, risposata e senza comunione. Giusto così».

Il Papa sulle nullità matrimoniali «Snellire procedure e non fare affari».

Sacra Rota, secondo il Pontefice sono troppo lunghe le attese delle sentenze.

di Gian Guido Vecchi, 5 Novembre 2014

«Giustizia: perché le sentenze siano giuste e per la gente che aspetta. Quanto attendono anni per una sentenza!» Francesco parla a un corso della Sacra Rota e torna a chiedere che le procedure di annullamento dei matrimoni siamo più rapide. «Per questo già prima del Sinodo ho costituito una Commissione che aiutasse a preparare possibilitàdiverse in questa linea: una linea di giustizia, e anche di carità, perché c’è tanta gente che ha bisogno di una parola della Chiesa sulla sua situazione matrimoniale, per il sì e per il no, ma che sia giusta».

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L’Italia non aiuta i padri separati.

La corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo ha condannato il nostro Paese a seguito della denuncia di Sergio Lombardo, uomo che da dieci anni cerca di vedere accolto il suo desidero di vedere la figlia come previsto dal tribunale di Roma nonostante gli impedimenti imposti dalla madre.

di Maghdi Abo Abia, 31 Gennaio 2013

E fu così che l’Italia si beccò una nuova condanna da Strasburgo. Questa volta il Belpaese è stato condannato per via della sua incapacità di far rispettare le decisioni dei tribunali in relazione alle visite di un padre separato alla figlia. Continua a leggere L’Italia non aiuta i padri separati.

Accesso alla comunione e divorzio breve.

di Giorgia Petrini per La Nuova Bussola Quotidiana,
2 Novembre 2014

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Nel marasma del chiacchiericcio mediatico fatto a denti stretti sul Sinodo, si è finito per concentrare l’attenzione molto sulle attese e molto poco sulle conseguenze, anche civili e sociali, di alcune battaglie tra i cosiddetti conservatori e i loro dirimpettai progressisti. Tra tutte, hanno particolarmente attratto l’attenzione di tutti noi comuni mortali, al gossip sempre affezionati, le questioni legate all’accesso ai sacramenti (in particolare, alla comunione) per i divorziati risposati, allo sveltimento dei processi di nullità di matrimonio e alle unioni omosessuali. Sorvolando sulla terza questione, sgonfiata all’evidenza del fatto che la Chiesa – come sempre ha sostenuto – apre le porte e le braccia a tutti senza per questo condividerne a pieni sigilli le scelte private e personali, le altre due, per molti aspetti, pur essendo tra loro – solo apparentemente – diverse, in realtà camminano a braccetto. Continua a leggere Accesso alla comunione e divorzio breve.