Sacra Rota, secondo il Pontefice sono troppo lunghe le attese delle sentenze.
di Gian Guido Vecchi, 5 Novembre 2014
«Giustizia: perché le sentenze siano giuste e per la gente che aspetta. Quanto attendono anni per una sentenza!» Francesco parla a un corso della Sacra Rota e torna a chiedere che le procedure di annullamento dei matrimoni siamo più rapide. «Per questo già prima del Sinodo ho costituito una Commissione che aiutasse a preparare possibilitàdiverse in questa linea: una linea di giustizia, e anche di carità, perché c’è tanta gente che ha bisogno di una parola della Chiesa sulla sua situazione matrimoniale, per il sì e per il no, ma che sia giusta».
Il dubbio «un buio nell’anima»
Il Papa ha fatto l’esempio della sua esperienza come arcivescovo a Buenos Aires: “Là il Tribunale interdiocesano, in prima istanza, credo abbia 15 diocesi; mi pare che la più lontana sia a 240 km… Non si può, è impossibile immaginare che persone semplici, comuni vadano al Tribunale: devono fare un viaggio, devono perdere giorni di lavoro…Dicono: “Dio mi capisce, e vado avanti così, con questo peso nell’anima”. E la madre Chiesa deve fare giustizia e dire: sì, è vero, il tuo matrimonio è nullo; oppure no, il tuo matrimonio è valido. Ma giustizia è dirlo. Così loro possono andare avanti senza questo dubbio, questo buio nell’anima”. Di qui la nascita della commissione, presieduta dal Decano della Sacra Rota, per “snellire le procedure”, ha ricordato Francesco: “Avanti sempre. È la madre Chiesa che va e cerca i suoi figli per fare giustizia”.
Gli interessi economici
Ma c’è di più: “Bisogna essere anche molto attenti che le procedure non siano entro la cornice degli affari: e non parlo di cose strane”, ha chiarito il pontefice. “Ci sono stati anche scandali pubblici. Io ho dovuto congedare dal Tribunale una persona, tempo fa, che diceva: “10.000 dollari e ti faccio i due procedimenti, il civile e l’ecclesiastico”. Per favore, questo no! Quando sono attaccati l’interesse spirituale all’economico, questo non è di Dio! La madre Chiesa ha tanta generosità per poter fare giustizia gratuitamente, come gratuitamente siamo stati giustificati da Gesù Cristo. Questo punto è importante: staccate, le due cose”. La semplificazione delle cause di nullità è una delle strade discusse dal Sinodo per risolvere il problema dei divorziati e risposati esclusi dai sacramenti. Il cardinale canonista Francesco Coccopalmerio, presidente del pontificio Consiglio per i testi legislativi, ha spiegato che la commissione voluta da Bergoglio sta lavorando su tre ipotesi: “L’eliminazione dell’obbligo di una doppia sentenza conforme, attualmente vigente; l’eliminazione della richiesta di un “giudice collegiale” e infine, la “procedura amministrativa”, ossia l’annullamento riconosciuto direttamente dal vescovo locale nel caso il matrimonio sia “certamente nullo” e il vescovo li conosca e abbia la certezza della loro credibilità”.
Fonte: Corriere