di Redazione
Sir Francis Galton (Birmingham, 1822 – Haslemere, 1911)
E’ stato uno scienziato britannico; è ricordato soprattutto come il padre dell’eugenetica. Galton fu per anni il beniamino delle riviste e dei convegni scientifici del mondo anglosassone. Fu il primo a proporre l’idea – che sarebbe stata realizzata prima negli Usa, con i neri, poi nella Germania nazionalsocialista, con gli ebrei ed altre etnie – di matrimoni selettivi, di segregazione dei disgenici (unfit), della sterilizzazione dei barboni, poveri, malati, idioti, persone assai genericamente “inferiori”, allo scopo di impedire la procreazione, per migliorare la razza, convinto che le caratteristiche “sia fisiche, sia mentali, sia morali” delle persone “fossero ereditarie”.
Con l’ateo e determinista Galton, che negava la libertà, tutto sembrò spiegabile in base all’ereditarietà, con la conseguenza di “convertire problemi come la criminalità, la prostituzione, la disoccupazione, l’improduttività” in fenomeni patologici, determinati esclusivamente dalla natura biologica. Galton riteneva che la selezione praticata sugli animali, negli allevamenti, fosse da realizzare anche con gli uomini e che il suo avversario nella creazione di un mondo geneticamente perfetto fosse la Chiesa cattolica, e la sua intollerabile ed “oscurantista” difesa dei malati e dei poveri.
Fonte: “Scienziati, dunque credenti” (Francesco Agnoli), Edizioni Cantagalli.